L’ex CEO di Google Eric Schmidt incontra l’Emilia-Romagna “Qui la forza innovatrice per il futuro europeo”

Settembre 15, 2021

Dopo avere ricevuto la Laurea ad Honorem da parte dell’Università di Bologna durante la Graduation di Bologna Business School, ieri pomeriggio in Piazza Maggiore a Bologna, l’ex CEO di Google Eric Schmidt ha incontrato questa mattina la community di BBS al Teatro Comunale. “Trasferire e valorizzare conoscenze e sapere è la partita chiave per il futuro delle nostre società”.

 A celebrazione del 20° anniversario della Scuola, l’evento ‘Data, Manifattura e Società: l’Emilia Romagna incontra Eric Schmidt’ è stato introdotto dai saluti del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e da quelli del Magnifico Rettore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini.

 Il simposio sul futuro della manifattura digitale in Emilia-Romagna ha riunito in una tavola rotonda A. Profumo (Leonardo), S. Barrese (Intesa San Paolo), V. Colla (Regione Emilia-Romagna), S. Malcorra (Istituto de Empresa), M. Marchesini (Marchesini Group) e Romano Prodi (BBS).

 

Bologna, 11 settembre 2021 – “Dall’Italia e dall’Emilia-Romagna passa la forza produttiva per il futuro tecnologico dell’Europa e del mondo. I dati presto saranno ovunque, la curva di crescita della digitalizzazione salirà vertiginosamente, ma l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle persone e dal capitale umano che renderanno questa rivoluzione possibile. La sfida per la comunità bolognese ed emiliana è oggi di comprendere il potenziale dell’intelligenza artificiale, la prossima grande transizione a cui le nostre società ed economie sono chiamate”. Con queste parole Eric Schmidt, co-fondatore di Schmidt Future, per vent’anni alla guida di Google come CEO e Presidente, ha animato il discorso inaugurale del convegno ‘Dati, Manifattura e Società. L’Emilia-Romagna incontra Eric Schmidt’, organizzato da Bologna Business School, la scuola di alta formazione manageriale fondata dall’Università di Bologna, e svoltosi questa mattina al Teatro Comunale di Bologna.

Un incontro epocale e suggestivo, quello che ha riunito l’imprenditore e tecnologo, emblema della crescita sistemica della Sylicon Valley negli ultimi vent’anni, e la comunità accademica e imprenditoriale della Scuola e della città, favorendo un dialogo tra i principali rappresentanti del mondo industriale, istituzionale e accademico del tessuto emiliano-romagnolo e non solo, chiamati a discutere delle sfide della transizione digitale per il sistema produttivo e sociale del territorio.

Mantenere l’attenzione sul ruolo dei dati e del loro valore per la crescita sostenibile delle nostre società è importante, ma tanto dello sviluppo tecnologico degli anni a venire passerà dagli algoritmi, che stanno rivoluzionando ogni aspetto della nostra vita collettiva e individuale, e che avranno un impatto dirompente sulla scienza, sulla medicina e sulla lotta al cambiamento climatico. Le persone saranno più di ogni altra cosa cruciali in questa trasformazione e in questo le realtà universitarie e i grandi poli di formazione e didattica, come quello bolognese, sono il perfetto esempio di ‘tech transfer’, di conduttori dell’innovazione tra il mondo della ricerca e della scienza e quello delle imprese”, ha proseguito Schmidt.

 

Il convengo si è tenuto all’indomani della cerimonia di conferimento a Eric Schmidt della Laurea ad Honorem in Direzione Aziendale da parte dell’Università di Bologna, svoltasi durante la Graduation 2020-2021 di Bologna Business School, che ha coinvolto in Piazza Maggiore a Bologna oltre 1500 studenti diplomandi ai Master di BBS. “Ringrazio ancora l’Università di Bologna e la Bologna Business School per un riconoscimento così prestigioso. Farò tutto ciò che posso per supportare questa regione nel raggiungimento dei successi industriali e tecnologici a cui ambisce”, ha concluso Schmidt al termine del suo intervento.

L’incontro, presentato da Massimo Bergami, Dean di Bologna Business School, e da Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor di BBS, ha celebrato il 20° anniversario delle attività di Bologna Business School dal momento della  sua fondazione, il 12 settembre 2001 , ed è stato introdotto dai saluti del Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, e da quelli del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

In questi ultimi vent’anni – che corrispondono al periodo in cui Schmidt ha cambiato il mondo con Google, ma anche alla storia della BBS – abbiamo assistito a una evoluzione tecnologica senza precedenti, con progressi inimmaginabili. Oggi viviamo in una società data driven, ma quello che si prevede nei prossimi anni è una ulteriore esplosione di dati. Questa quantità di informazioni può generare valore e migliorare la vita delle persone, ma per canalizzarla dobbiamo continuare a investire nella formazione, creare nuove professionalità e favorire competenze manageriali, quindi riconoscere e sostenere il ruolo centrale della nostra business school come cerniera tra tessuto economico e centri di ricerca”, ha dichiarato Ubertini.

Nonostante il difficile periodo pandemico, l’Emilia-Romagna ha registrato in questi ultimi anni numeri record nella crescita delle esportazioni dei suoi prodotti nel mondo. Le merci non si sono mai fermate, così come non lo ha fatto il tessuto manifatturiero. Essere competitivi sui Big Data significa investire sulle professioni di domani, quindi creare i presupposti per il lavoro delle generazioni future: abbiamo bisogno di mettere a disposizione talenti e competenze, quindi che crescano, con investimenti dedicati, le realtà di eccellenza come la Bologna Business School”, ha affermato Bonaccini.

L’evento è proseguito con un confronto sulle sfide della transizione digitale per il sistema produttivo e sociale, del territorio e non solo, dei rappresentanti del mondo istituzionale, imprenditoriale e accademico invitati a prendere parte al simposio.

Pensare in digitale richiede di cambiare il proprio mindset: estrarre valore dai dati significa riorganizzare prodotto, processi produttivi, tecnologie. O rendiamo implicito nel nostro modo di essere il digitale o scompariamo. Leonardo ha una storia e una legacy molto forti: capire la necessità di una evoluzione in tempi brevi quindi non è facile. Poi c’è il tema della responsabilità di filiera rispetto alle Pmi che abbiamo alle spalle, che richiede capacità di traino. La sfida e l’obiettivo è quello di mettere a disposizione una base di dati e informazioni da cui il nostro tessuto economico può trarre valore. Lavoriamo con circa 3000 PMI anche nell’ottica di guidare la loro transizione digitale e sostenibile”, ha affermato nel suo intervento Alessandro Profumo, CEO di Leonardo.

“Il ruolo dei dati e della digitalizzazione è strategico per il sistema produttivo italiano. Una importanza, secondo le nostre rilevazioni e la nostra esperienza sul campo, compresa dalle imprese italiane e da quelle manifatturiere in particolare: tra le aziende nostre clienti la digitalizzazione è al primo posto tra le intenzioni di investimento nel 2021. Un ulteriore tassello deve essere la valorizzazione delle filiere, che sono state uno dei principali fattori di resilienza del Paese nella fase di crisi ed oggi possono essere un propulsore della diffusione della tecnologia e della digitalizzazione”, ha dichiarato Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo.

Non possiamo scindere l’innovazione dalla sostenibilità, sociale e ambientale”, ha dichiarato Vincenzo Colla, Assessore allo Sviluppo Economico, Green Economy, Lavoro e Formazione della Regione Emilia-Romagna. “Investire nella digitalizzazione significa dare un futuro alla scuola e alla cultura. Dobbiamo però essere in grado di governare il cambiamento, per non polarizzare la ricchezza e favorire uno sviluppo diseguale”.

In Emilia-Romagna possiamo costruire grandi infrastrutture tecnologiche, e alcune sono già realtà, ma soprattutto infrastrutture di capitale umano. Trasparenza, velocità, accuratezza lungo il processo decisionale, produttivo e non solo: i dati ci mettono a disposizione tutto questo. Importante sarà rafforzare i rapporti di filiera e moltiplicare il valore tra le imprese del territorio”, ha dichiarato Maurizio Marchesini, Presidente di Marchesini Group.

I dati sono qui per restare, ma c’è bisogno di leadership forti, in Italia e nel mondo, per fare in modo che la velocità di cambiamento di questi strumenti non generi diseguaglianza digitale. Trovare una strada comune per guidare il futuro digitale delle nostre società è una priorità e la formazione può esserne la leva” ha affermato Susana Malcorra, ex Vice Segretario Generale dell’ONU e Dean presso l’Istituto de Empresa,

L’innovazione è un fatto sociale e pervasivo: si può innovare ovunque, non solo nei laboratori di ricerca isolati. L’accelerazione di questo processo negli ultimi anni è stata inaudita, ma non possiamo permettere che questo generi divaricazione sociale e produttiva, come stiamo vedendo accadere nel mondo. Se non ci saranno regolamentazioni collettive e condivise le disuguaglianze aumenteranno invece che diminuire”, ha dichiarato infine Romano Prodi, Presidente del Collegio di Indirizzo di Bologna Business School, in conclusione al convegno.

Il 12 settembre 2001 è l’anno di inzio delle attività (inizio lezioni primi due master) e non l’anno della fondazione che risale al 2000. Per convenzione abbiamo deciso che l’inizio è il 2001 ma non citiamolo come anno di “fondazione”… parliamo genericamente di inizio per non fare ripetizioni.

2001 è l’anno di inizio delle attività



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