Un cambiamento di prospettiva per guidare la trasformazione: l’esperienza di Guglielmo Gazziero, Alumnus dell’Executive MBA English Edition

Novembre 14, 2025

Guglielmo Gazziero, Global Commodity Manager in Agrati Group e Alumnus dell’Executive MBA English Edition di Bologna Business School, racconta come un’esperienza formativa possa trasformare il modo di pensare il business, connettere strategia e operatività e aprire nuove prospettive di crescita globale. 

 

Cosa ti ha spinto a scegliere l’Executive MBA in English Edition di Bologna Business School e in che modo ha risposto alle tue aspettative

Quando ho scelto l’Executive MBA English Edition di Bologna Business School, cercavo qualcosa che andasse oltre l’aggiornamento tecnico. Volevo un’esperienza trasformativa, capace di mettere in discussione il mio modo di pensare il business.

Lavorando in un contesto industriale globale come Agrati Group, con team e fornitori in Europa e Asia, avevo bisogno di una prospettiva più ampia: comprendere i driver strategici che muovono le imprese globali e saperli tradurre in decisioni concrete.

L’EMBA ha superato le aspettative. Ogni corso, da “Global Strategy” con Andrea Cinti Luciani, che ha offerto una lettura lucida delle dinamiche competitive e dei business ecosystem, a “Digital Business (Re)Design” di Luca Gatti, che ha introdotto il design thinking come strumento di innovazione strutturata, ha rappresentato un tassello di un percorso coerente.

Le lezioni su Corporate Finance e Business Performance Analytics mi hanno dato un linguaggio comune con il top management, permettendomi di unire la logica finanziaria alle scelte operative e strategiche.

In sintesi, l’EMBA ha rafforzato la mia capacità di leggere la complessità, anticipare i cambiamenti e guidare la trasformazione, mantenendo sempre una visione concreta e data-driven.

 

Il tuo percorso ti ha portato a ricoprire un ruolo globale nella gestione delle commodity. Quali sono stati i passaggi chiave nella tua crescita professionale e in che modo l’EMBA ha contribuito ad accelerare questa evoluzione?

Il mio percorso è iniziato nel mondo dell’approvvigionamento tecnico, ma con il tempo ho capito che acquistare non significa solo negoziare: è comprendere a fondo le dinamiche dei mercati, leggere i trend industriali e anticipare i rischi globali.

La mia crescita è stata segnata da passaggi chiave: l’apertura internazionale, il coordinamento di fornitori tra Italia, Turchia e Asia, la gestione dei costi in contesti geopoliticamente instabili, fino al ruolo globale nella gestione delle commodity per il gruppo Agrati.

L’Executive MBA è stato un acceleratore decisivo. I corsi di Operations e Business Transformation mi hanno aiutato a tradurre concetti di Industry 4.0 e supply chain digitale in progetti concreti, mentre “Big Data and Analytics” e “Digital Platforms” mi hanno dato gli strumenti per integrare i dati nel processo decisionale, passando da una logica reattiva a una predittiva.

Ma la vera svolta è stata nella dimensione strategica: “Global Strategy” e “Management Accounting” mi hanno permesso di connettere le scelte operative alla creazione di valore, comprendendo come le decisioni di sourcing influenzino la redditività complessiva del business.

In altre parole, l’EMBA ha dato forma manageriale a una visione che prima era solo intuitiva.

 

L’EMBA è anche un ecosistema di relazioni professionali. Che valore ha avuto per te entrare a far parte del network BBS, e come lo stai vivendo oggi nel tuo percorso?

Il network BBS è uno dei capitali più preziosi che l’EMBA lascia in eredità. Entrare in aula significa sedersi accanto a manager, imprenditori e professionisti con background diversi — e questo scambio costante diventa un laboratorio di contaminazione continua.

Durante i project work ho lavorato con colleghi provenienti da settori completamente differenti, dal farmaceutico all’energia, e ho scoperto quanto le logiche di innovazione siano trasversali.

Il valore del network non si esaurisce nel periodo di studio: continua nel confronto quotidiano, nelle idee condivise, nelle collaborazioni che nascono spontaneamente. La comunità BBS è un ecosistema vivo, in cui ci si riconosce per linguaggio, ambizione e approccio alla complessità.

Oggi lo vivo come uno spazio di crescita collettiva: un luogo dove portare esperienze dal mondo industriale e, al tempo stesso, lasciarsi contaminare da visioni digitali, start-up oriented e orientate all’impatto.

 

Se potessi dare un consiglio a un professionista che sta valutando un Executive MBA oggi, quale sarebbe?

Direi che un Executive MBA non è un titolo da aggiungere al curriculum, ma un cambiamento profondo di prospettiva.

È un viaggio che costringe a rimettere in discussione le proprie certezze, a imparare di nuovo a “pensare da zero”, come nei corsi di Digital Business (Re)Design e Leadership, dove si impara a guidare il cambiamento prima di tutto su se stessi.

Il consiglio che darei è di viverlo con apertura e umiltà, sapendo che il vero valore non sta solo nei contenuti, ma nell’allenamento mentale che si acquisisce: la capacità di passare dal dettaglio alla visione strategica, di connettere numeri e persone, di leggere i mercati globali con un pensiero critico e orientato all’innovazione.

L’EMBA non insegna solo a essere un manager migliore, ma un decisore più consapevole, capace di dare direzione e significato alle proprie scelte.

 



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