Tornano le company visit BBS
Un valore aggiunto prezioso, da riscoprire insieme

Giugno 14, 2022

Con la visita a Salvagnini, azienda leader nel settore delle macchine utensili per la lavorazione della lamiera, sono ricominciate le company visit anche per i Master Executive. Le company visit sono momenti particolarmente importanti nella formazione dei professionisti, perché permettono di toccare con mano realtà eccellenti nei diversi campi di studio, analizzandone a fondo visione, strategie e strumenti. In Salvagnini, realtà italiana che ha saputo diventare un punto di riferimento a livello globale, i partecipanti all’Executive Master in Sales and Marketing di BBS hanno avuto modo di esplorare un’azienda innovativa, ma con quasi 60 anni di storia alle spalle. 

La visita si è articolata in due momenti cardine. Il primo ha visto protagoniste due persone chiave dell’azienda, come Paola Grigolato, Training & Development Specialist, che ha presentato la vision e la storia aziendale, e Tommaso Bonuzzi, Head of Project & Marketing, che ha approfondito la strategia dell’azienda in ambito internazionale. Nella seconda parte della giornata, si è svolto un interessante tour dello stabilimento di Sarego (VI) che si è concluso con una special lecture del Professor Fabio Ancarani, Direttore Scientifico del Master.

La lezione di Ancarani, incentrata sul nuovo Human to Human Marketing, ha in qualche modo rappresentato un ulteriore approfondimento dell’esperienza vissuta dai partecipanti nel corso della company visit. L’intervento di Ancarani ha infatti messo ancora più in luce l’importanza di vivere da vicino realtà aziendali come Salvagnini, che sono fatte di strumenti e tecnologie all’avanguardia, ma che, prima di tutto, sono fatte di persone pronte a mettere in gioco il proprio talento in un mercato fatto di altre persone.

Group visit Salvagnini

Ancarani, ripercorrendo le tappe del marketing nel lungo percorso che ha portato dalla tradizionale distinzione B2B / B2C al contemporaneo H2H, ha ricordato che, ancora prima di quest’ultima evoluzione, si parlava di B2B2C, “il marketing business to business to consumer, che guarda al cliente finale anche nel rapporto fra imprese, così come il BTP o Business To People, che supera la distinzione fra consumatori e business per riconoscere che ci sono in realtà delle somiglianze e che anche negli uffici acquisti delle aziende, l’acquirente non è una entità impersonale, ma una persona con motivazioni, percezioni di rischio e preferenze”. 

In un contesto in cui le persone tornano al centro, anche le necessità di interconnessione e semplificazione, così come quelle legate alla protezione dell’ambiente in cui viviamo, diventano altrettanto centrali. E allora se è importante tenere conto degli individui è anche importante tenere conto di due temi straordinariamente attuali, che il Marketing Human 2 Human, nato da un’intuizione del guru di fama internazionale Philip Kotler, non ignora, ma al contrario integra e valorizza nella propria essenza più profonda: la tecnologia e la sostenibilità. Ugualmente importanti, lo spiega Ancarani e lo scrive Kotler con i colleghi Waldemar Pfoertsch e Uwe Sponholz, l’approccio Design Thinking e la digitalizzazione.

Ancarani company visit Salvagnini 

Ancarani ha aperto anche un coinvolgente confronto con gli studenti sul tema del contenuto: in un contesto in cui tecnologia e digitalizzazione permettono alle persone di confrontarsi con brand e aziende, diventa fondamentale produrre contenuto che sia utile e interessante per le persone che brand e aziende vogliono raggiungere. Sembra scontato, nell’epoca dei social, eppure quello che accade è che spesso non conosciamo davvero le persone che vogliamo raggiungere, tanto che le intercettiamo, ancora oggi, nei modi e nei momenti sbagliati. “L’idea di Kotler Human to Human è che il marketing deve diventare solo Inbound: cioè gli utenti, raggiunti dal contenuto, non vedono l’ora di raggiungere e lasciarsi coinvolgere dall’azienda” spiega Ancarani. Ecco allora che la tecnologia diventa un valido supporto, ma occorre saperla utilizzare al meglio. Stesso discorso per i dati, la cui importanza, perno della cultura aziendale, non sta tanto nel raccoglierli e nel gestirli, quanto nell’interpretarli e nell’utilizzarli per costruire una valida strategia inboud

Insomma, non avrebbero potuto riprendere in modo migliore e più appassionante le company visit BBS, attività da sempre nel cuore della Scuola. Un ringraziamento alle imprese partner che collaborano con Bologna Business School rendendo possibili questi importanti momenti formativi, di confronto e di crescita individuale e collettiva. 



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