[students’ journal] Aprile

Aprile 24, 2015

Una rubrica che racconta BBS attraverso le parole dei nostri studenti. Una condivisione di esperienze, consigli utili e momenti di crescita sia personali che professionali. Scritto da e per gli studenti.

Leggi qui tutti gli altri racconti del 2015.


 

Gente di Business, pronta come il vino

I primi giorni di primavera invitano a riflettere un po’ sul tempo passato in BBS, dal nostro arrivo a settembre pieno di dubbi e domande fino a quest’ultimo periodo di raccolta del nostro investimento professionale e di vita.

Metà d’Aprile se n’è già andata e i giorni in BBS si fanno sempre più intensi, mano a mano che le ultime settimane del Global MBA si avvicinano. Nuovi progetti continuano ad aggiungersi a quelli già esistenti, il lavorare sodo e l’impegnarsi degli studenti dimostra di che pasta sono fatti e perché sono venuti qui. Gli studenti sembrano più che mai pronti alla sfida e pronti a superare le aspettative che li riguardano.

In un intervallo di 8 mesi dall’inizio dei corsi abbiamo preso coscienza dell’incredibile evoluzione avvenuta in ognuno di noi, una trasformazione da mosto fermentante d’idee e sogni a uno stato più bilanciato e maturo, che ci rende professionalmente pronti ad essere vino a tutti gli effetti. Il nostro modo di pensare e avvicinarsi alla realtà non è più lo stesso, e il cambiamento è stato buono. Ora siamo in una posizione migliore per tornare la fuori e cambiare il mondo!!!

Se un buon vino è fatto dalle uve scelte, dalla vigna e dal processo selezionato dal vinicoltore per ottenere il prodotto finito, allo stesso modo BBS è il “business winemaker” del “terroir” Bologna che espone le sue “uve“ a un’esperienza di formazione unica, nell’atmosfera della cinquecentesca Villa Guastavillani.

Questo è stato possibile grazie al perfetto mix tra un programma di studio ben progettato con docenti altamente qualificati e testimonianze che sono state la chiave per dare forma nuova al processo d’apprendimento attraverso cui siamo stati educati. Poi c’è il privilegio di partecipare a lecture di personaggi che stanno facendo la storia del mondo imprenditoriale, un’altra “nota aromatica” motivante. L’impegno della Bologna Business School verso l’etica del business, la sostenibilità e la responsabilità sociale sono ormai lo stampo del nostro modo di pensare come donne e uomini d’affari di una nuova era.

Le nostre menti sono impostate analiticamente, qualunque progetto arrivi tra le nostre mani ci sprona a utilizzare la cassetta degli attrezzi che abbiamo acquisito di recente a Bologna Business School, a guardare la sfida che abbiamo di fronte con un occhi critici che non era in nostro possesso al momento dell’arrivo.

Il corso è andato avanti tra alti e bassi validanti che hanno messo alla prova la pazienza e la perseveranza di tutti, in cui il confronto interculturale ha rappresentato lo strumento chiave per dare vita a dinamiche di lavoro di squadra di successo.

Guardiamo con una certa tristezza la fine del corso e la temporanea distanza dai nostri nuovi amici che saranno, senza ombra di dubbio, i nostri futuri partner nel business, ma allo stesso tempo stiamo già cercando attivamente quei progetti in cui le nostre nuove abilità e capacità sapranno dare il meglio.

E… i dubbi e le domande? Sì, sono ancora lì, ma con la differenza che ora abbiamo gli strumenti utili a trovare le risposte giuste e a rendere i nostri sogni reali, in quanto uomini d’affari “freschi-di-cantina”. Un vino novello è comunque pronto a far apprezzare le sue qualità, ed è in una fase di fermentazione in cui può ancora migliorarsi.. Saremo sempre grati a Bologna Business School per questa grande esperienza, e ora capiamo meglio quale sarà il valore futuro del MBA pur continuando la nostra evoluzione professionale dopo la laurea.

 

Esteban Miso Pineda - MBA Food&Wine
Esteban Misó Pineda – Cuba
MBA Food&Wine – classe 2014/2015


17 aprile 2015

Alce Nero Lecture

Perdonatemi, ma quando incappo in una società che sostiene di essere una fattoria sostenibile che produce solo i migliori prodotti biologici, io la prendo con le pinze.

Troppo spesso i consumatori sono nutriti con l’illusione dell’agricoltura biologica e sostenibile, del “buon prezzo di mercato” e del progressismo delle politiche occupazionali. Provate a cercare su Google “frodi alimentari” e troverete un sacco di storie su come i consumatori responsabili vengono ingannati, sullo sfruttamento degli immigrati come manodopera agricola e di come i margini di profitto superino sempre l’onestà. Le aziende ottengono il massimo profitto grazie alla biografia fittizia delle loro mele e finiamo tutti per essere troppo disposti a pagare per una sceneggiata di cui aspettiamo il sequel.

Arriva Alce Nero.

Questa settimana abbiamo avuto una Lecture con un’azienda che non conoscevo. Quando Silvia Forte (International Department Marketing Manager) ha cominciato a presentare la sua azienda, Alce Nero, mi sono preparato a una partita di Bullshit Bingo*: parole d’ordine, metafore stantie e sincerità artificiale. Ho sbadigliato, alzato gli occhi al cielo e preparato tutti gli strumenti che Bologna Business School mi ha insegnato per valutare una società.

L’uva acerba da rosicchiare all’inizio della Lecture è diventata più dolce e invitante quando Silvia ci ha dato un quadro approfondito del modello di business di Alce Nero; ogni affermazione sull’integrità dei prodotti Alce Nero era corredata da fatti. Nonostante la mia convinta misantropia verso le società con un’immagine così sospettosamente immacolata, ne ero completamente in balia.

Alce Nero è la società leader di alimenti biologici in Italia, che è un risultato notevole considerando che viviamo, beh, in Italia. C’è qualche altro paese al mondo che sa fare il “meglio” in così tanti campi?

Le migliori auto? Italiane.
Le migliori moto? Italiane.
Il miglior caffè? Italiano.
Il miglior olio d’oliva? Italiano.
La pasta e la pizza migliori? Italiane.
Il miglior gelato? Italiano.
Le donne migliori? Avete afferrato.

Una caratteristica fondamentale del successo di Alce Nero è il completo controllo su tutto il processo produttivo, dalla coltivazione alla raccolta e confezionamento, fino alla consegna. L’intero catalogo di prodotti offerti è realizzato con materie prime biologiche, lavorate con tecnologie che ne mantengono l’integrità. I pochi prodotti realizzati fuori dall’Italia sono certificati Fair Trade, e Alce Nero mantiene uno stretto rapporto diretto con tutti i fornitori. Oltre alla certificazione di Commercio Equo, Alce Nero svolge comunque dei controlli casuali, a garanzia dei propri standard.

Un esempio della loro fanatica dedizione per la qualità massima è che le pratiche di produzione sono in progettate a imitazione del processo naturale. Ad esempio, invece di riscaldare il miele grezzo a 90° e liquefarlo come la maggior parte delle aziende, Alce Nero lo riscalda a 40° (la stessa temperatura interna di un alveare), un processo molto più lungo che mantiene il valore nutrizionale del prodotto.

Davvero?! Non avevo la più pallida idea che si facesse! Alce Nero è molto più di una società, è un faro luminoso nella nebbia del settore alimentare, a volte discutibile.

Senti, posso andare avanti per un pezzo su Alce Nero, ma non è questo il punto. Non sto scrivendo per invogliare la società a offrirmi una posizione con loro (non studio nemmeno nella specializzazione in Food & Wine), sto scrivendo in quanto scettico riformato all’ottimismo. È confortante sapere che là fuori ci sono aziende come Alce Nero; ci si sente veramente bene a sapere che la rete professionale di Bologna Business School è zeppa di aziende come Alce Nero per gli studenti dediti dei suoi corsi.

Per il bene dei lettori che vogliono sapere di più su Alce Nero e Bologna Business School potrei starmene seduto e continuare a ballare sulla tastiera del mio computer, ma ho fiducia che sarete in grado di soddisfare le vostre curiosità residue in autonomia, senza la mia dissertazione smaccatamente zelante.

A essere sincero, ho intenzione di farmi uno spuntino.

 

*Bullshit Bingo è un gioco che ironizza l’uso improprio e immotivato di termini del management. Per una definizione completa, rimandiamo a Urban Dictionary.

 

Anthony Nistico, Global MBA  Green Energy
Anthony Nistico – USA
MBA Green Energy and Sustainable Businesses – classe 2014/2015


10 aprile 2015

Gita Pasquale

Ci sono due italiani, un brasiliano, uno statunitense e un messicano su una macchina in Toscana. Quello che sembra l’inizio di una barzelletta è in realtà quello che alcuni studenti di BBS hanno fatto durante le vacanze pasquali, ed è stato comunque divertente!

In Italia è tradizione portare la famiglia a fare una gita fuori porta, ed essendo gli Alunni di BBS una grande famiglia ci siamo sentiti in obbligo di mantenere viva questa tradizione. Giovedì 2 aprile, cinque alumni hanno lasciato la Villa in direzione toscana, una delle più belle Regioni italiane.

Ad aspettarli c’era un viaggio pieno di meravigliosi paesaggi rurali, borghi medievali, vino eccellente e cibo di qualità superiore. Lascerò alle immagini il compito di raccontare i paesaggi e le cittadine visitate, perché non c’è niente di meglio che vedere qualcosa per afferrarne la bellezza; ciò su cui mi focalizzerò è quello che non si può esperire dalle fotografie: l’amicizia.

Dato che ci conosciamo dai primi giorni del nostro MBA, pensavo di non avere altro da scoprire sui miei colleghi. Il viaggio mi ha contraddetto. Visitando questa terra meravigliosa ho capito quanto i miei compagni di corso, provenienti da parti del mondo davvero diverse, osservino in modo diverso ambienti nuovi, anzitutto capendo cosa gli salta all’occhio al primo sguardo. Credo che solo osservando con discrezione una persona la si possa conoscere per davvero. Solo dopo questo il compagno di studi diventa un amico.

 

Student's Journal - Easter Trip in Tuscany, Lighorn (Livorno) - Bologna Business School, Global MBA, Business Management Made in Italy

 

Approfittando delle giornate assolate, venerdì abbiamo girovagato attorno a Livorno, affacciata sul Tirreno. L’odore di salsedine, il sole e le onde erano quello che ci voleva per risvegliare i nostri sensi sopiti all’inizio del viaggio!

 

Student's Journal - Easter Trip in Tuscany, San Miniato - Bologna Business School, Global MBA, Business Management Made in Italy

 

Sabato, il secondo giorno, è stato abbastanza freddo e piovoso ma non ci siamo lasciati scoraggiare e abbiamo visitato una deliziosa cittadina medievale: San miniato. Chiaro, affrontare una fredda giornata piovosa richiede molte energie; il cibo è tutto quello di cui avevamo bisogno per rinvigorirci!

 

Student's Journal - Easter Trip in Tuscany, Pisa - Bologna Business School, Global MBA, Master in Business Management Made in Italy

 

Il terzo giorno, un’assolata domenica di Pasqua, abbiamo visitato Pisa, approfittando dell’ospitalità della famiglia di uno dei nostri compagni di viaggio italiani. Dopo la rituale visita a Piazza dei Miracoli, dove la Torre continua a pendere, ci siamo addolciti con alcune leccornie a casa dei nostri ospiti locali.

 

Student's Journal - Easter Trip in Tuscany, San Gimignano & Monteriggioni - Bologna Business School, Global MBA, Master in Business Management Made in Italy

 

L’ultimo giorno, lunedì, il sole splendeva e abbiamo avuto l’opportunità di vistare San Gimignano, spettacolare città medievale incastonata nel cuore della Toscana, e Monteriggioni, una fortificazione incredibilmente ben conservata che circonda coi suoi 560 metri di lunghezza la borgata al suo interno. Non solo l’insediamento era splendido, anche il paesaggio visibile dall’alto delle mura toglieva il fiato!

Che modo meraviglioso di chiudere la nostra breve gita fuori porta! Ma come ho ricordato ai miei amici sulla via del ritorno: questa non è la fine del viaggio; solo la fine di una pausa dal nostro vero viaggio, quello in Villa Guastavillani.

 

Ph. Aarón Gómez Figueroa

 

MBA China_Michele Bianchetti_BW
Michele Bianchetti – Italia
MBA China/Far East and Europe Business Relations – classe 2014/2015

 


03 aprile 2015

Vinitaly: un passo nel mondo diVino

Anche se l’Italia è ampiamente riconosciuta e apprezzata per la ricchezza della sua storia, dell’arte e della cultura, la sua bellezza intrinseca risiede nella diversità che attraversa le sue regioni. Questa molteplicità si è trasferita in molti prodotti tipici, rappresentanti della storia alla loro origine e delle persone che le realizzano.
Quale modo migliore per vivere in prima persona quest’abbondanza se non visitare Vinitaly, il principale evento di riferimento per il settore vitivinicolo?

La fiera è suddivisa per regioni, mettendo in evidenza le caratteristiche di produzione di ciascuna località. Appena abbiamo iniziato ad esplorare i diversi padiglioni siamo stati sopraffatti dal numero di stand informativi sui produttori e le possibili degustazioni. Questo evento non solo permette ai piccoli e grandi produttori di promuovere la loro etichetta, ma dà spazio per raccontare una storia che va oltre al  semplice bicchiere di vino: quella della tradizione e delle pratiche utilizzate per la produzione.

Dalla Toscana all’Emilia-Romagna, dal Piemonte alle Marche, abbiamo imparato quali sono le varietà di uve e i metodi di produzione tradizionale di ciascuna zona: in Toscana il Brunello di Montalcino, il Lambrusco dell’Emilia-Romagna. Inoltre, incontrare i volti dietro a un noto marchio o a un piccolo produttore artigianale ci ha permesso di scoprire il valore della tradizione, tramandata di generazione in generazione.

Vinitaly è anche un luogo di numerose conferenze, workshop e seminari dedicati a questo appassionante settore. Studiare a Bologna Business School mi ha permesso di apprezzare altri aspetti dell’Italia, esattamente come Vinitaly mi ha dato modo di scoprire un po’ di più quella grande diversità tutta italiana, attraverso il paesaggio, la cultura, le persone che producono sorprendenti prodotti unici e tradizionali, come il vino che in molti hanno imparato ad amare.

 

Ph. Aarón Gómez Figueroa

 

MBA FW 2014:15_Brian Kern_BW
Brian Kern – USA
MBA Food and Wine – classe 2014/2015

 


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