Gli effetti della Trade War tra USA e Cina secondo Michael Plummer

Febbraio 6, 2020

“Prima del Corona Virus tutta l’attenzione era concentrata sul Global Trade e sulle sue conseguenze a livello mondiale”, così Alessandro Merli, Associate Fellow della Johns Hopkins University e Adjunct Professor di BBS, introduce l’intervento di Michael Plummer, Direttore della  Johns Hopkins University SAIS Europe.

Docente di Economia Internazionale dal 2001, Plummer ha illustrato alla Community BBS l’impatto che a stretto giro avranno le relazioni tra USA e Cina sugli investimenti globali, in seguito all’accordo firmato lo scorso 15 gennaio.

“Se leggiamo i giornali finanziari – spiega Plummer – ci rendiamo conto immediatamente di come la parola ‘crisi’ sia sempre stata sulla cresta dell’onda, senza scomodare però ‘trade’, vero protagonista dell’ultimo ventennio, tutt’altro che dietro le scene. Il commercio è stato infatti fonte di grande prosperità economica, ma il liberalismo politico ne è uscito fortemente minacciato, creando una significativa incertezza a livello globale”.

Dagli scetticismi sollevati dal movimento no global nato a Seattle nel 1999 al peso sempre più preponderante della Cina: “I futuri libri di storia ricorderanno questo periodo come estremamente complicato”, chiosa Plummer. “Gli Stati Uniti in particolare stanno adottando un approccio sempre più conservatore, che non può ignorare il peso della Cina del Presidente Xi Jinping. Negli anni 90 – sottolinea l’economista – la Cina non era neanche lontanamente considerata tra le potenze mondiali, mentre con l’inizio del nuovo millennio è stata la protagonista di una vera ‘trade war’ contro l’America”.

Il radicale cambio dei principali attori politici ha accompagnato una drastica inflessione dell’economia globale, che – con l’avvento e il cambio di rotta della tecnologia – ha portato a una netta contrapposizione tra losers e winners: “Ricordate Blockbuster? – chiede Plummer alla Community presente all’incontro – Molti hanno perso lavoro a causa di Internet”.

Quali saranno le conseguenze del patto sull’economia internazionale? – chiedono gli studenti in sala- “Il sistema attuale sta andando avanti, ma continuerà ad affrontare sfide per le quali in questo momento non è pronto” risponde Plummer, che sostiene quanto la cooperazione con i Paesi asiatici offra nuove speranze per accordi multilaterali. Decisivo, secondo Plummer, tendere una mano a Vietnam e Giappone, impegnati in programmi di riforma.

Ma quali sono le conseguenze per l’Europa? “La ‘fase 1’ dell’accordo Cina-USA – conclude Plummer – avrà un impatto minimo in Europa in termini di diversione degli scambi commerciali, aiutando allo stesso tempo a stabilizzare i mercati. Ciò sarà però valido solo per i facili obiettivi; le fasi successive saranno invece molto più difficoltose e potrebbero destabilizzare ulteriormente i mercati, ovviamente fermo restando la rielezione di Trump”.



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