From volume to value: l’Associazione Big Data della Regione Emilia Romagna secondo Patrizio Bianchi

Novembre 5, 2019

Il primo Innovation Talks di Bologna Business School è dedicato allo sviluppo della Data Valley dell’Emilia Romagna: a presentare il progetto alla Community BBS Patrizio Bianchi, Assessore Regionale all’Università e alla Ricerca, che ha parlato di Bologna, città simbolo della conoscenza e della ricerca, oggi perno a livello europeo della quarta rivoluzione industriale, grazie a una posizione strategica e al consolidamento di politiche di sviluppo tecnologico capaci di attrarre e moltiplicare eccellenze internazionali.
Dalla comunità di scolari che oltre mille anni fa cominciò ad attirare in questa parte d’Italia le migliori menti di quel mondo, ai talenti che oggi qui arrivano e si formano per facilitare il passaggio da una rigida produzione di massa a processi personalizzati e variegati; la domanda fatta da Bianchi alla Community BBS “Che direzione ha preso la nuova rivoluzione? Dove stiamo andando?” mette in luce lo spostamento del baricentro della storia industriale del nostro Paese dal triangolo Milano, Genova e Torino, a Bologna, Venezia e Milano, agganciando il traino economico della Germania, la rivoluzione dell’industria 4.0 e la forza dell’euro.

Bologna, grazie ad accorte politiche di sviluppo, ha saputo giocare un ruolo decisivo nel passaggio dai distretti industriali classici agli “eco-systems”, e il Patto del lavoro del 2015 ha avviato una serie di investimenti nelle infrastrutture di ricerca, con l’obiettivo di creare nel proprio territorio un HUB europeo della ricerca su big data e intelligenza artificiale.

Con il progetto From volume to value, la Regione Emilia Romagna ha consolidato nell’ultimo decennio una rete di tecnopoli basato su 6 università e 11 campus riuniti in un organismo di coordinamento che coinvolge le pubblico e privato e ha sede nella ex Manifattura Tabacchi del capoluogo. L’Associazione Big Data fa leva su education, ricerca e entrepreneurship per sviluppare nuovi modelli sostenibili di sviluppo, coordinati a livello locale e condivisi a livello nazionale e europeo. Il piano di formazione in Big Data e Intelligenza Artificiale prevede un programma di ricerca per digital humanities sulla trasformazione sociale ed etica: perché come già colsero gli studentes dell’anno 1000 che videro in Bologna una terra accogliente e strategica, l’apertura al nuovo e la voglia di conoscenza sono i veri moltiplicatori del progresso.



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