BBS Alumni Network. Love Italy!

Agosto 1, 2016

Dove ti ha portato la tua esperienza dopo BBS? Gli Alumni di BBS ci raccontano i loro progetti. In questa edizione di BBS Alumni Network presentiamo Antonio Saccà, EMBA XIV e il suo progetto: Love Italy! 


Antonino Saccà, per essere precisi, non è ancora un Alumnus. Sta infatti frequentando l’EMBA XIV, iniziato ufficialmente l’11 dicembre 2015. Rientra però in questa rubrica come invitato, unico studente BBS in corso, alla Digital Fair tenuta il sabato 2 luglio 2016.

Antonino, durante la sua ultima esperienza in Manzoni dove lavorava come agente fino a Dicembre 2015, ha scelto di iscriversi per rilanciarsi professionalmente all’Executive Master in Business Administration di Bologna Business School. Ciò nella consapevolezza che approfondire argomenti nuovi, tessere relazioni ed entrare in una rete di aziende e competenze può fare la differenza per chi vuole intraprendere una nuova storia lavorativa.

 

New Sensation

“Amo essere lasciato a briglia sciolta e se mi viene data l’occasione di organizzare eventi che favoriscano il networking ben venga.” Questo è lo spirito con cui Antonino sta vivendo l’EMBA in BBS. Una persona interessata alle relazioni sociali (“Qui conosci gente nuova, e questo è positivo” e ancora “un lato dell’imprenditoria che apprezzo è quando si manifesta non solo come sviluppo di una visione individuale ma soprattutto in rapporto col team”) e dotato di una certa dose di altruismo (“mi piacerebbe lavorare per lo sviluppo di startup e quindi creare posti di lavoro soprattutto per i giovani” oppure “nel progetto LoveItaly! sono semplicemente un volontario ma partecipo con entusiasmo al suo sviluppo”). Il suo ingresso in Bologna Business School avviene grazie alla formula del prestito sull’onore, che gli garantisce una partecipazione in ottica di rilancio senza troppi sacrifici. “Della Scuola mi piace molto l’attitudine informale. Mi interessano soprattutto le storie di successo degli imprenditori presentate in aula: il percorso, le difficoltà, le soluzioni, la crescita. Storie positive che oltre a insegnare possano ispirare. Soprattutto se provengono da giovani imprenditori anche di piccole startup.”

 

Non a caso

L’interesse per le nuove idee imprenditoriali è motivato anche dall’impegno di Antonino su materie come corporate finance, private equity e venture capital. “Mi piacerebbe andare a lavorare per un incubatore, un acceleratore di imprese, un fondo di seed venture capital in cui ciò che conta è la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo d’imprenditorialità .” E in questo senso Antonino non è rimasto certo con le mani in mano, entrando da Dicembre 2015 a fare parte dei soci e business angels dell’associazione non-profit LoveItaly! con sede a Roma, uno special project di LVenture Group. “Principalmente si tratta di una piattaforma digitale di crowdfunding per il sostegno di progetti di restauro di opere d’arte.” I clienti sono enti pubblici come musei, sovrintendenze, regioni. “Ci occupiamo di charity “donation reward based”: attraverso la donazione di somme a fondo perduto offriamo in compenso un viaggio esperienziale sul luogo del restauro.”

 

Il mercato della raccolta/La raccolta del mercato

“Esistono almeno 22 piattaforme di crowdfunding in Italia. Il mercato esiste. LoveItaly! ha deciso di essere verticale sul tema dell’arte. La maggior parte delle piattaforme di raccolta in crowdfunding sono generaliste”. Antonino si occupa di fare conoscere la piattaforma attraverso fiere, convegni, eventi. “Ho contribuito sia alla promozione che al supporto finanziario diretto di diversi progetti di restauro, come il restauro della Domus del Centauro a Pompei e all’acquisizione di nuovi progetti come quello a Palermo per conto della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis sul futuro restauro della Loggia Arabo Normanna con il supporto dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia. Grazie alla Digital Fair BBS tenutasi il 2 luglio scorso sono entrato in contatto con l’Università di Bologna, che mi ha proposto di procedere alla raccolta fondi per le indagini preventive al restauro della statua del Nettuno in Piazza Maggiore”.

 

Donazione, istruzioni per l’uso

“Operativamente vieni contattato dal cliente perché è interessato a proporre un progetto di restauro. Si fa un sopralluogo, il cliente fornisce i preventivi dei restauratori e una galleria fotografica dettagliata per descrivere le necessità di restauro. Il fascicolo viene presentato al comitato dei garanti di LoveItaly! composto da personale altamente qualificato che ha lavorato o lavora per le Belle Arti, questo giusto per verificare che le somme richieste in preventivo siano congrue al lavoro di restauro proposto. Poi organizziamo la campagna di restauro: viene fatto un accordo fra LoveItaly! e l’ente pubblico al quale, una volta raccolti fondi, versiamo le donazioni per manleva nostra perché il garante deve essere lo stesso ente pubblico che ha proposto il progetto indicando per l’appunto anche fasi e responsabili del restauro.”

 

Perché e come affidarsi al Venture Capital

Di là dall’impegno per la causa di LoveItaly! e il sincero amore per l’arte, Antonino si sta formando soprattutto per accedere al mondo del venture capital e private equity. E a proposito di questo importante àmbito di finanziamento dedicato alle nuove attività imprenditoriali fornisce qualche “dritta” importante. “Una volta che si è stati selezionati per un bando di accelerazione presso un Venture Capital bisogna avere pazienza e continuare a portare avanti il progetto per almeno 18-24 mesi prima di passare al secondo round di finanziamento”. Dalla partenza del programma d’accelerazione per startup il venture capital richiede di fatturare entro i primi cinque mesi per dimostrare la validità del progetto su cui si è ricevuto il seed iniziale ma anche l’impegno sugli obiettivi a lungo termine quali principalmente lo sviluppo di Innovazione Tecnologica per cui di solito son disponibili nuovi round di finanziamento. Pena l’abbandono del progetto finanziato o una exit prematura degli investitori. “Su 10 progetti presi in considerazione 5 falliscono subito, 2 sono quelli che producono, 1 va a margine e 1 è la star che permette al venture capital di guadagnare sull’investimento fatto. Si finanziano solo idee innovative, bisogna seguire le indicazioni del fondo del venture capital e si entra in una sfera di interesse comune dove è fondamentale credere in ciò che si fa. La costanza paga sempre e i clienti arrivano quando vedono che un’idea premiata dal venture capital prosegue ed insiste.” Mai mollare, essere ottimisti. Che è poi lo stile di vita di Antonino.


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