Stefano Galati: Agile, Scrum e il viaggio verso l’innovazione

Marzo 22, 2024

Stefano Galati, oggi Agile PMO e Scrum Master in Team Partners in Svizzera e autore di una collana di libri sulle metodologie Agile giunta alla sua seconda pubblicazione, ci offre un’incursione nel suo percorso di crescita personale e professionale, influenzato anche dall’Hybrid MBA English edition in Bologna Business School. La sua trasformazione da sviluppatore software a leader nell’ambito agile è stata un viaggio di scoperta, passione e innovazione continua.

Parliamo del tuo percorso. Oggi lavori come Agile PMO e Scrum Master in TEAM PARTNERS in Svizzera, ma sei anche autore e sei in procinto di pubblicare il secondo di una serie di libri sulle metodologie Agile per il business. Come hai deciso di specializzarti in questo settore e quanto ha influito l’Executive MBA English edition in Bologna Business School nel tuo percorso umano e professionale?

La mia carriera si è sviluppata attraverso un percorso eccezionalmente ricco e in continua evoluzione. Partito dalle fondamenta dell’IT come sviluppatore software, ho progressivamente ampliato il mio campo d’azione abbracciando la guida di team di sviluppo in qualità di tech leader, per poi avventurarmi nella gestione di progetti seguendo metodologie consolidate quali PMI e Hermes. Questa traiettoria mi ha condotto ad esplorare e, infine, ad abbracciare con entusiasmo le metodologie agili, rivelatesi strumenti trasformativi non solo nel panorama manageriale, ma anche in quello umano. In questo contesto, mi sono particolarmente appassionato al framework Scrum, percependo profondamente la cultura e il cambiamento positivo che promuove. Questa passione mi ha trasformato da semplice utilizzatore a catalizzatore di cambiamento all’interno delle organizzazioni per cui ho lavorato, promuovendo l’adozione di pratiche agili per stimolare l’innovazione e migliorare l’efficacia operativa. Il mio percorso all’Hybrid MBA Englis edition in Bologna Business School ha rappresentato un capitolo fondamentale in questo viaggio, perché mi ha offerto l’opportunità di approfondire tematiche emergenti e comprendere come, nonostante la crescente curiosità verso l’agilità organizzativa, molti ambienti lavorativi siano ancora agli albori della sua comprensione e applicazione. Questa consapevolezza ha acceso in me il desiderio di contribuire alla diffusione di questa filosofia, culminato nella decisione di scrivere un libro destinato a chiarire, semplificare e divulgare le metodologie agili. Il mio obiettivo è stato quello di rendere l’Agile accessibile a chi ne è estraneo, senza tuttavia trascurare la profondità necessaria a coloro che desiderano esplorarlo in modo più approfondito. In questo contesto, mi piace citare una frase che riflette il mio approccio verso l’agilità: “Nel mondo dell’agile, l’unico fallimento accettabile è non tentare.” Questa filosofia incarna il mio percorso: una continua ricerca di crescita, innovazione e miglioramento, sia a livello professionale sia personale.

Il tuo primo libro ha introdotto molti professionisti alle metodologie Agile applicate al business. Potresti condividere con noi un’anteprima di cosa possiamo aspettarci dal secondo? Quali nuove prospettive o metodologie saranno esplorate?

Mentre il mio primo libro ha aperto le porte a molti professionisti sulle applicazioni delle metodologie Agile nel business, il mio impegno continua con la preparazione del secondo volume, attualmente nelle fasi iniziali di stesura. Sono entusiasta di annunciare che il titolo sarà “Agilità senza confini: dall’efficienza di Kanban al dinamismo del PMO Agile“. Questo nuovo lavoro si propone di essere una bussola per coloro che desiderano navigare nelle acque talvolta tumultuose della trasformazione agile, offrendo una prospettiva più approfondita e diversificata. Il focus del libro è di guidare i lettori attraverso il percorso di Innovatech (l’azienda fittizia al centro della collana) nell’adottare e integrare la metodologia Kanban con il framework Scrum. Esploreremo come la combinazione di queste due potenti metodologie possa risultare in un approccio al lavoro più fluido e flessibile, promuovendo l’efficienza e la reattività. In particolare, verranno esaminati i benefici di un flusso di lavoro visuale, l’ottimizzazione dei processi e come una comunicazione efficace sia fondamentale per mantenere trasparenza e collaborazione tra i team. Il libro affronterà anche la trasformazione del Project Management Office (PMO) in un elemento cruciale per orchestrare e sostenere la transizione verso l’agilità all’interno delle organizzazioni. Non sarà solo una raccolta di teorie; aspira ad essere un manuale pratico, ricco di strategie applicabili e fonte di ispirazione per coloro che sono alla ricerca di vie per implementare o migliorare le proprie pratiche agili.

Durante il tuo percorso in Bologna Business School e nelle tue esperienze professionali, quali elementi delle metodologie Agile hai trovato più efficaci nel trasformare le teorie in successi pratici nei progetti di business?

Nel mio percorso accademico in Bologna Business School e lungo il cammino delle mie esperienze professionali, ho avuto l’opportunità di esplorare in profondità l’oceano delle metodologie Agili, scoprendo gli elementi che meglio incarnano la capacità di trasformare le teorie in successi tangibili nei progetti di business. Tra le vele che hanno spinto le mie imprese verso l’orizzonte del successo, la retrospettiva e il pilastro dell’ispezione si sono distinti per la loro straordinaria efficacia. La retrospettiva, un momento di riflessione collettiva al termine di ogni sprint, non è solo un’opportunità per celebrare i successi, ma soprattutto un forum aperto per identificare le aree di miglioramento. Questa pratica, essenza stessa dell’ispezione, consente al team di adattarsi e affinare costantemente i propri metodi e approcci, trasformando ogni progetto in un’iterazione verso l’eccellenza. L’ispezione, poi, funge da pilastro che sostiene l’intera struttura Agile, promuovendo una cultura di trasparenza, apertura e miglioramento continuo. È l’atto di scrutare senza timore i propri processi, prodotti e pratiche, con lo scopo di elevarli a nuovi livelli di qualità e efficienza. In questo contesto, la retrospettiva diventa il faro che illumina la via verso un progresso incessante. Nel corso del Master, ho appreso che il mastering delle metodologie Agili richiede più di una semplice conoscenza teorica; richiede la capacità di intrecciare queste pratiche con le fibre del proprio essere professionale. L’essenza dell’Agile, con la sua enfasi sull’auto-organizzazione e sull’empowerment del team, mi ha insegnato che il vero leader è colui che sa indietreggiare, permettendo alla squadra di navigare le proprie acque, guidata dalle stelle della retrospettiva e dell’ispezione. Incorporando questi principi, ho imparato che l’Agile va oltre i confini dei progetti software, diventando una filosofia di vita. Ho imparato a vedere ogni sfida come un’opportunità per apprendere, crescere e, soprattutto, per guidare il mio equipaggio verso lidi ancora inesplorati. L’importanza dell’educazione formale nel comprendere e applicare le metodologie Agili ma anche l’esperienza pratica e la riflessione continua sono essenziali per tradurre queste teorie in successi concreti. 

Rivolgendoti agli attuali e futuri studenti di BBS, quali consigli e riflessioni potresti condividere, basandoti sulla tua esperienza di Alumnus, di professionista e di autore? Come diresti loro di applicare le metodologie Agile nel mondo del lavoro, soprattutto per coloro che aspirano a diventare leader innovativi nel proprio settore?

Il mio viaggio come alumnus, professionista e autore, mi ha insegnato che apprendimento e miglioramento nascono dal mettersi costantemente in gioco. Il mondo Agile insegna che il miglioramento continuo si ottiene non solo mettendo in discussione se stessi ma anche i propri mentori e insegnanti. Questo dialogo aperto e costruttivo consente un mutuo e continuo apprendimento, perfettamente in linea con lo spirito delle metodologie agili. Nei miei scritti e nella mia pratica professionale, ho sempre cercato di adottare un approccio olistico, integrando diverse metodologie per creare sistemi ibridi che rispondano in modo più completo e armonioso alle esigenze dei progetti. Consiglierei agli studenti di BBS di abbracciare pienamente la filosofia Agile nel loro percorso verso la leadership innovativa, attraverso alcuni punti chiave:

Mantenete una mentalità aperta e interrogativa: non esitate a mettervi in discussione e a sfidare le convenzioni, anche in ambito accademico. Questo spirito di indagine apre la strada a nuove scoperte e innovazioni.

Adottate un approccio olistico: nel vostro lavoro, cercate di integrare diversi aspetti e metodologie, mantenendo sempre una visione d’insieme. Ricordate che le grandi innovazioni spesso nascono dall’incrocio di idee diverse.

Valutate il contesto culturale e personale: la trasformazione Agile va oltre gli aspetti tecnici, riguarda anche il cambiamento culturale e l’empowerment delle persone. Riconoscete l’importanza delle dinamiche di squadra e lavorate per creare un ambiente inclusivo e motivante.

Sperimentate e adattatevi: non temete il fallimento. In un ambiente Agile, ogni errore è un’opportunità per imparare e crescere. Abbracciate la sperimentazione come parte del processo di apprendimento e adattate le vostre strategie di conseguenza.

Promuovete la collaborazione e la comunicazione: un leader Agile è colui che facilita la collaborazione e favorisce una comunicazione aperta e trasparente all’interno del team. Questo crea un ambiente di lavoro in cui le idee possono fiorire e i progetti possono progredire efficacemente. 

Infine, ricordate che il viaggio verso l’innovazione e la leadership non è un percorso da solista, ma una danza collettiva. Siate i coreografi che guidano la vostra squadra attraverso i passi complessi del cambiamento, con la leggerezza di chi sa che il movimento e l’adattamento sono la chiave per creare armonie straordinarie.



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