My Story, Our Story: Grazia Di Salvia

Marzo 8, 2016

Gli Alumni di BBS si raccontano: il prima, il dopo e i ricordi della vita da studente, per una storia di sé e della propria esperienza professionale, per una storia della nostra Community. Protagonista del XVII episodio è Grazia Di Salvia, General Manager presso Itea SpA, EMBA XI.

La soundtrack scelta da Grazia è: Absolute Beginners di David Bowie.

 

Ouverture
Avere come orizzonte il mare. Una spiaggia dove gattonando si è imparato col tempo a camminare, dalla quale salpare con una barca per navigare a vela. Quando è possibile, quando il tempo meteorologico e quello a disposizione lo permettono. Il mare. Una linea retta rasserenante da osservare affacciandosi dalla cornice di una finestra. Consuetudine, familiarità. Sorpresa. Quinta ginnasio, gita scolastica a Ravenna. La corriera sbaglia percorso durante un viaggio serale e passa per quel lungo tratto di strada parallelo al petrolchimico. Una struttura maestosa piena di luci e linee curve, tubature, pinnacoli. Una figura immensa e severa che si staglia sul mare statico e inquieto. La giovane Grazia, il naso schiacciato sul finestrino, coglie il fascino di una costruzione che invade prepotente il paesaggio naturale. Nasce l’amore per quel mostro titanico e contorto, avamposto dell’architettura e della scienza umana nel silenzioso Adriatico.

The story so far
“Sono nata e cresciuta nel Gargano. L’Università l’ho fatta a Bologna, Chimica Industriale.”Quel paesaggio fatto di nodi e reti di tubature le si è impresso nella mente. Ritorna continuamente nei pensieri e alla fine la forza dell’attrazione vince ogni cosa “Un anno di tesi sperimentale mi porta di nuovo a Ravenna. Subito l’assunzione in ITEA come chimico di laboratorio, poi finalmente divento responsabile di un impianto pilota.” Grazia Insieme a un collega inventa e brevetta. Non una, ma tante idee. “Un brevetto per passare l’esame deve essere riconosciuto utile all’umanità.”Certo che bisogna averne di talento per inventare cose nuove e utili. “Il talento è una delle poche cose che mi emoziona. Vuole dire ottenere grandissimi risultati con naturalezza”. Si cita spesso Steve Jobs. “Chissà, magari come ingegnere era uno qualsiasi. Ma aveva quella capacità, che è un dono, di interpretare i bisogni futuri delle persone”. Il talento che si ibrida col genio. L’immaginazione capace di prevedere scenari inimmaginabili ai più nei quali ad ogni domanda corrisponda una risposta. Quella funzionale, quella esatta.

La città attraente
“Bari luminosa, con il suo mare immenso è la città in cui vivo, Bologna bellissima è la “mia” città, dove mi rifugio oggi volta che posso e vivo i momenti più belli”. Sembra che la bellezza sia il motore delle decisioni più profonde di Grazia. Un motore che una volta avviato la porta in BBS “La bellezza di tornare a scuola. Il bisogno di chiedere e di avere un confronto. Mi sono chiesta se ero soddisfatta del punto a cui ero arrivata e mi sono risposta di no. La consuetudine aveva preso il sopravvento.” All’epoca dell’EMBA Grazia era già direttore generale in azienda “Quando senti di non dare più il meglio ci sono due ragioni: o ti sei resa conto all’improvviso di avere sbagliato lavoro oppure hai bisogno urgente di rimettere in ordine le idee”. L’illuminazione arriva durante una lezione a Villa Guastavillani dove si racconta in che modo Napoleone vincesse le battaglie, ideasse le sue strategie. “Il mio pensiero per evolvere aveva bisogno di cambiare modalità di analisi. Meno regole, meno soluzioni scientifiche, più visione globale. Cercare di analizzare le cose con uno sguardo più ampio”. Poi si ferma un attimo a riflettere “Bisognerebbe fare un modello di business, o forse basterebbe un caso-studio, per individuare quel fattore scatenante che crea il rapporto umano e collaborativo che ho trovato nell’EMBA. Individuarlo e portarlo dentro le aziende.” Secondo Grazia un quid che renderebbe ogni posto di lavoro più produttivo, più creativo, più vivibile. Ma non è un’idea brevettabile. Anche se utile, più di altre, al genere umano.

Nessuno si senta escluso
Il rapporto collaborativo che ha trovato nell’EMBA Grazia lo pone alla base del concetto stesso di team. “Ma non inteso come team interno all’azienda, come realtà operativa che traina mentre altri stanno ad osservare i risultati con aspettative.” Secondo Grazia il team, quello vero, è composto da tutti i portatori di interessi dell’azienda. “Un coinvolgimento a cascata che parte dagli azionisti per arrivare alla base.” Come nella realizzazione di un film, dove è necessaria una troupe nella quale ognuno svolga al meglio il proprio ruolo, dove il produttore decidendo di investire su un bravo direttore della fotografia può cambiare le sorti del tutto. “O come in un’orchestra, dove la stonatura di un solo strumento si percepisce subito. Ma se esiste la giusta motivazione, la direzione è sapiente e l’organico è coordinato allora l’esecuzione è perfetta. Poi di strumenti stonati continueranno ad essercene, nelle aziende come in altri contesti. Non è un a questione di scarsa professionalità o mancanza di preparazione, spesso tutt’altro, è solo mancanza di visione. Se le decisioni strategiche fossero prerogativa di questi soggetti il mondo sarebbe all’età del ferro…o forse non ci sarebbe ancora arrivato!” Ritorna il concetto di “pensiero laterale” che Grazia ha trovato in BBS e che definisce come “contaminazione di idee”. “Mi piacerebbe discutere di arte con Romano Prodi e di economia del sudest asiatico con Renzo Piano”.

Creatività vs. Esperienza
“L’esperienza può uccidere l’innovazione ”. Per Grazia non ci sono vie di mezzo. La creatività è una energia che deflagra e come ogni forma di energia tende a esaurirsi con il tempo. A quel punto inizia il percorso dell’esperienza, che è riepilogazione e ordine nelle idee, fino ad avere una panoramica completa, “uno schema utile a risolvere problemi noti in contesti definiti. Ma quando ti trovi dinanzi l’inaspettato in un contesto in piena evoluzione, la sola esperienza – cioè il saper fare bene le cose adottando schemi collaudati, può essere un fattore fortemente limitante”. “Per quanto mi riguarda ho ancora tutto da fare, fidati, non è successo ancora niente”. Lo dice con franchezza e una punta di understatement, ma Grazia rivela una fiducia incrollabile nel suo potenziale creativo. Un’energia che conserva grazie anche alla capacità di organizzare il proprio tempo delegando agli altri. “La qualità della vita è anche nell’organizzazione del lavoro, nella pianificazione”. Dissolvenza. In un salottino dall’aspetto polveroso e borghese, un po’ fasullo, ricostruito in uno studio televisivo, Piero Angela siede comodamente su una poltrona, le gambe accavallate, le dita delle mani intrecciate. Lancia un servizio che racconta le tecnologie complesse che governano i sistemi idraulici delle pipelines. Le immagini descrivono uno dei brevetti che Grazia insieme al suo collega ha inventato e depositato. Riconosciuto utile all’umanità, ovviamente.

Un consiglio a uno studente
“Se questa conversazione può servire a stimolare ad assumersi dei rischi, a mettersi in gioco senza nessuna certezza riguardo il risultato – se non la profonda convinzione che quella sia la strada giusta – allora sarà una conversazione utile.” Nient’altro può accadere/Possiamo scuotere tutto/Siamo debuttanti assoluti/Non abbiamo molto da perdere “Dai momenti di crisi impara a prendere le decisioni coraggiose. Percorri le strade guidando nel modo migliore. Aspettati l’inaspettato, cerca di essere sempre debuttante, perché è meglio che dimostrare di essere stato un esperto nel passato. Elabora un tuo metodo, utilizzalo, inventa un tuo pensiero originale, e se ti accorgi che non funziona, analizzalo, riconoscilo e ricomincia” Ma noi siamo debuttanti assoluti/Con occhi spalancati.

 


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