La trasformazione digitale della formazione in business: come i programmi Global MBA si adattano ai cambiamenti tecnologici

Febbraio 28, 2024

Lo scopo di un Global MBA di alto livello è fornire ai suoi partecipanti nozioni teoriche e insegnamenti pratici attraverso l’analisi di casi reali e l’incontro con aziende leader: una base concreta da cui partire per sviluppare una carriera.

In quest’ottica, è imprescindibile essere all’avanguardia, sempre aggiornati sulle tendenze dei mercati come sulle novità tecnologiche che li influenzano.

Martedì 20 febbraio, nelle aule di Villa Guastavillani a Bologna, sede di BBS, Alon Wolf, fondatore del Biorobotics and Biomechanics Lab (BRML) presso il Technion I.I.TN di Israele, advisor di molte big tech globali e docente in Bologna Business School di Digital Business and Transformation, ha tenuto una lezione ai fortunati studenti del Global MBA track AI and Manufacturing, analizzando le trasformazioni attuali della robotica e le sue ricadute sul mondo del lavoro.

«Siamo in un periodo di transizione», ha affermato il professor Wolf: la tecnologia, che fino a poco tempo fa si è evoluta seguendo due rami distinti e non comunicanti – il mondo dei computer e quello delle infrastrutture tecnologiche – da pochi anni ha integrato i due percorsi sviluppando apparecchi elettronici “smart”. La crescita esplosiva delle Intelligenze Artificiali e della velocità di trasmissione e analisi dei dati ha permesso di connettere fra loro le macchine: oggi i robotic device sono entrati nella vita di tutti i giorni, nelle nostre case piene di domotica, nelle automobili sempre più tech (e ormai prossime a sistemi di guida automatica). «Quelle che prima erano solo macchine oggi sono robot: sono intelligenti, agiscono».

C’è poi l’espansione della rete, fino alla costituzione del metaverso. Malgrado tutte le sue implicazioni, questo è ancora un mondo sostanzialmente a sé: non possiamo sentire col nostro corpo quello che succede nel metaverso, non possiamo annusare, toccare il mondo virtuale. Questo coinvolge solo occhi e orecchie. Nel prossimo futuro probabilmente, grazie a superconduttori capaci di connettere recettori chimici e tradurre le sensazioni in dati, l’integrazione fra mondo reale e virtuale sarà quasi assoluta, già oggi apparecchi come i Google Glass ce ne danno un assaggio, ma per ora non è questa la tecnologia al centro del mercato.

Quello che sta veramente rivoluzionando il pianeta e, quindi, i mercati è la robotica. I robot ormai sono connessi al cloud, capaci di scambiare informazioni e imparare: la self awarness è l’orizzonte a cui sta lavorando l’avanguardia della fusione tra device e AI. Machine learning, deep learning, macchine connesse capaci di imparare da sé, dall’ambiente circostante sono il futuro che già oggi possiamo vedere nei progetti di società come Boston Dynamics, produttore di robot dalle caratteristiche fino a poco tempo fa impensabili. Sono i CoBots: robot che lavorano assieme e si integrano all’uomo, o ne sostituiscono le mansioni.

Il primo uso di questi device risale alle centrali nucleari: bracci robotici per movimentare metalli radioattivi potevano fare lavori impossibili per l’uomo e la sua salute fisica. Questi robots sono così sviluppati da poter stringere una mano umana in segno di saluto, tenere un uovo fra le dita senza romperlo, correre su terreni scivolosi, salire e scendere scale, nuotare, volare. Il robot Atlas, bipede umanoide presentato nel 2013, oggi è in grado di eseguire un percorso di parkour volteggiando, saltando, rimanendo in equilibrio. BigDog, sempre di Boston Dynamics, mostrato per la prima volta nel 2005, è capace di salire e scendere scale, reagire a un calcio improvviso senza cadere, né perdere l’equilibrio.

I robot sanno produrre materiali come il cemento, stampano laminati. Sono ormai tecnicamente in grado di costruire un palazzo disegnandolo, producendone le parti e assemblandole. «Questo livello di evoluzione», ci dice il professor Wolf, «è la rivoluzione».

Le ricadute sulla vita delle persone sono già molte e saranno sempre più pervasive: i robot collaboreranno con l’uomo o lo sostituiranno nei lavori pesanti e ripetitivi, esattamente come è successo con l’agricoltura negli ultimi due secoli. Solo che questo cambiamento sarà molto più rapido: occorre studiare strategie adattative. L’integrazione dei robots nel business è il futuro e, in quanto tale, è inevitabile. L’uomo deve ripensare le attività lavorative che sopravvivranno alla robotizzazione di alcuni settori, così come è stato fatto con la meccanizzazione dell’industria pesante.

La risposta è da cercare nell’alta formazione, nei piani di studio all’avanguardia. Bologna Business School, nata dall’Università più antica del mondo, è situata a Bologna, col suo polo manifatturiero ad alta specializzazione nel campo dell’automazione e sede del Tecnopolo Bologna CNR, che fa parte dei 10 Tecnopoli dell’Emilia-Romagna e che promuove l’innovazione sia dei sistemi industriali consolidati sia di quelli emergenti. Grazie a questo incontro fra tradizione e futuro è unica nel poter offrire un mix di saperi oggi indispensabile per comprendere le dinamiche del mercato e poterle padroneggiare.

In questo contesto, il Global MBA di Bologna Business School, full time 12 mesi, con i suoi cinque track AI and ManufacturingDesign, Fashion and Luxury GoodsFood and WineGreen Energy and Sustainable BusinessesSuperbicars, Superbikes and Motorsports, è il percorso ideale per acquisire competenze tecniche e gestionali per entrare nelle aziende più all’avanguardia.

I robot sono il nostro futuro. Mille anni di storia accademica alle spalle, connessi con le migliori aziende glocal, sono il miglior punto di partenza per diventare leader del cambiamento tecnologico che sta rivoluzionando il nostro mondo.



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