Il Made in Italy, componente chiave della Brand Identity

Dicembre 6, 2019

Sempre più evidente l’impatto differente che i prodotti tecnologici e i prodotti artigianali hanno sul mercato.

A far la differenza tra i due “il fattore storia”, quasi assente nel bene tecnologico e ben definito in quello artigianale.In un contesto come quello odierno caratterizzato da produzioni di massa di beni standardizzati, la storia di un brand rappresenta un valore aggiunto per l’azienda, un vantaggio competitivo che contribuisce alla creazione della “memoria del marchio”. Parte della brand identity è infatti il brand heritage che consiste nel rendere unico il marchio sfruttando il patrimonio storico costruito nel tempo dall’azienda.

L’esempio più famoso di brand heritage è il Made in Italy, espressione che evoca immediatamente uno specifico stile di vita e una grande cura estetica, in grado di suscitare nella mente del consumatore sensazioni legate alla ricchezza di diversi settori: dal design, al fashion al food.

L’assenza del Made in Italy nasce dall’unione fra creatività, persone, passione, cultura ed eleganza discreta“, afferma Angelo Manaresi, Direttore Scientifico del Global MBA in Design, Fashion and Luxury Goods di Bologna Business School.

Per distinguersi nel mercato attuale è necessario saper sfruttare il valore del marchio, costruendo un business che si incentra su tradizione e innovazione. Bologna Business School attraverso il programma Global MBA in Design, Fashion and Luxury Goods, fornisce agli studenti gli strumenti necessari per individuare le migliori strategie di management orientate al settore luxury.

Collaboriamo con prestigiose aziende del settore allo scopo di aiutare gli studenti ad intraprendere la loro carriera futura e fornendo loro le capacità necessarie per competere nel mondo degli affari di oggi“,  conclude il Direttore Angelo Manaresi.



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