Hybrid MBA English Edition – un’intervista a Giorgio Prodi

Settembre 25, 2023

Giorgio Prodi, professore associato di economia presso l’Università di Ferrara, Dipartimento di Economia e Management, è director of Asia and Pacific relations e direttore del Hybrid MBA English Edition.

 

– Un MBA Online in formula Hybrid con una sola settimana in presenza durante l’anno formativo: per quali profili è stato pensato questo Master?

Come tutti i Master Executive, si riferisce a profili con esperienze lavorative importanti, di 3-5 anni, in ruoli tecnici o già manageriali e che vogliano crescere in azienda. È un percorso di studi creato per chi, in aggiunta alla vita lavorativa intensa, non risiede nei dintorni di Bologna e sarebbe, quindi, in difficoltà nel dover frequentare un corso in presenza nelle nostre sedi. Abbiamo una classe molto variegata per provenienza, con studenti dal Sud America, USA, Asia. Rimane centrale l’interesse per le eccellenze del territorio emiliano che hanno un network lavorativo globale.

Alle lezioni on line, associamo una settimana on campus molto intensa, con diverse attività: dagli incontri con executives alle Company Visit, per toccare con mano i saperi appresi durante le lezioni e per incontrare professori e colleghi di corso. Un momento importante anche per creare un network fondamentale per il proprio futuro personale e professionale.

 

-La formula in lingua inglese con partecipanti provenienti da un contesto internazionale apporta al network d’aula un valore aggiunto, in che modo questo si coniuga con la crescita professionale dei partecipanti?

La varietà dell’aula è per composizione della classe e del corpo docente molto ampia. Con un corso interamente in inglese e con le sessioni di insegnamento on line, abbiamo potuto reclutare esperti da tutto il mondo, colleghi che insegnano in diverse Business School con differenti metodologie. Così, a un gruppo di studenti estremamente variegato per provenienza geografica e background culturale, abbiamo associato una Faculty internazionale, altrettanto poliedrica.

L’aula così composta è complessa: presenta delle sfide, come il dover mettere in relazione culture tanto diverse. Ma proprio questa è una delle particolarità del business globale e averne un importante contatto già in fase di studio è un valore aggiunto. Il delicato lavoro ottimamente svolto dal corpo docente è proprio quello di mettere sulla stessa lunghezza d’onda persone di culture lontane.

 

-Le attività di Mentoring sono uno dei focus principali del programma, in che modo queste si sviluppano in una formula online e come possono concretamente supportare la classe verso il raggiungimento di step successivi per la carriera?

Il Mentoring funziona solo se c’è allineamento tra chi trasmette e chi riceve. Bisogna affidarsi. Per fortuna, abbiamo in squadra un grandissimo manager come Eugenio Sidoli che, oltre a essere Amministratore Delegato di Max Mara Group e poter quindi trasmettere un’enorme esperienza lavorativa, si è dedicato a questa attività con grande passione. Il mentor può aiutare il suo mentee sia sui grandi temi strategici, sia sulle soft skills spesso sottovalutate e invece altrettanto importanti per crescere e fare carriera.

Anche con una formula on line, credo che questo incontro avvenga in maniera efficace e rappresenti uno dei punti di forza del Master.

 

-Il trend del momento è l’A.I., l’Hybrid MBA in che modo lo affronta?

L’A.I. è un tema ormai trasversale. Il nostro non è un Master tecnico, quindi un argomento tanto complesso e che può diventare specialistico viene letto nella sua componente meno tech e più culturale. L’intelligenza artificiale influenza moltissimi argomenti e sta entrando in ogni aspetto del business ma anche in questioni più ampie: è un tema di scontro profondo, ad esempio, fra USA e Cina e ne influenza lo scambio sia commerciale che politico.

È, per riassumere, un argomento che, tra le sue molteplici declinazioni, nel nostro Master diventa un tool che cerchiamo di far comprendere per riconoscerne l’influenza sui diversi settori.

 

-Come si posiziona Bologna Business School in un contesto di apprendimento internazionale? Quali sono i suoi punti di forza soprattutto nella formazione online?

In generale, credo sia una scuola che fa della capacità di adattarsi un punto di forza. Non è tra le più grandi, in termini di quantità di studenti, ma vanta molteplici eccellenze. È tranquillamente comparabile con le Scuole di grande tradizione. Forse anche grazie alla dimensione non esagerata, ha una capacità di adattamento e una flessibilità che altri Istituti non possono offrire.

L’on line è una sfida importante: ci porta a competere con le storiche Business School di tutto il mondo da un lato, con gli enti educativi nati proprio grazie alla rete dall’altro. Vogliamo riportare le peculiarità di Bologna Business School nei corsi che non prevedono una partecipazione in presenza, anche se la settimana on campus rimane un momento importantissimo. È immersiva, ricca di lavoro faccia a faccia, di esperienze pratiche. Serve a cementare la classe, a creare quel network che di BBS è uno dei fiori all’occhiello: una serie di relazioni che nascono in aula e poi fioriscono nel tempo, quando lo studente diventa Alumno e rimane coinvolto dalla Scuola nelle attività di formazione e dai colleghi nelle reti che portano alla crescita professionale. È il coronamento del Master.



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