L’Executive Search e la relazione con gli Head Hunter

Febbraio 23, 2018

Quale deve essere l’obiettivo principale dei candidati nella ricerca di una nuova opportunità lavorativa? Massimizzare, nella maniera più efficace possibile, la propria attività di networking, per essere considerati dai giusti Headhunter e decision maker a livello aziendale. Ne è convinto Max Redolfi, Partner di Page Executive, che insieme al collega Stefano Cavaliere ha raccontato la sua esperienza di cacciatore di teste agli Alumni di BBS lo scorso 19 febbraio, durante l’evento Il business dell’Executive Search: come stabilire e ottimizzare la relazione con i cacciatori di teste.

 

Il termine executive search, nell’ambito delle risorse umane, indica il processo di ricerca diretta e selezione del personale mirato a trovare i manager più adatti a ricoprire posizioni dirigenziali all’interno di aziende e organizzazioni. Rispetto ad un mercato più maturo, come quello del Regno Unito, dove viene affidato ad un provider esterno quasi il 90% delle ricerche, l’attività degli Head Hunter italiani si assesta ad un 30% del totale. Negli ultimi anni si sta riscontrando una controtendenza di tipo strutturale, dove le aziende comprendono sempre di più il valore aggiunto di un professionista esterno rispetto ad un contatto diretto con i candidati.

 

Page Executive è una società internazionale di ricerca di top manager, parte del gruppo Michael Page International, il quale è presente in tutto il mondo ed opera sul mercato tramite 3 core brand: Michael Page, Page Personnel e Page Executive. “Siamo l’unico grande gruppo di middle management che si sia strutturato con una practice focalizzata sulla parte senior. All’anno in Italia vengono concluse con successo circa 50 ricerche per posizioni Executive,” aggiunge Redolfi.

 

La fase di selezione nel recruiting di una figura senior può essere molto delicata e complessa. Se gestita male, può creare problemi, aspettative disattese e un’inutile perdita di tempo sia per i candidati che per gli Head Hunter e l’azienda coinvolta. Esiste anche il rischio, per il candidato, di bruciare la propria immagine sul mercato del lavoro.

 

La costruzione e la cura del proprio network rimane l’attività principale che ogni candidato deve intraprendere con costanza nelle sue relazioni quotidiane, non solo nel momento in cui desidera crescere professionalmente oppure trovare nuovi stimoli e opportunità in un’altra azienda. La relazione con l’Head Hunter è ugualmente fondamentale e va gestita con continuità, sfruttando la sua expertise di advisor per costruire un percorso di carriera in linea con le proprie ambizioni.

 

“È importante,” conclude Max Redolfi, “dimostrare serietà e disponibilità nei confronti degli Head Hunter, senza però arrivare all’estremo opposto, svendendosi. La trasparenza e la chiarezza negli obiettivi dei candidati sono fondamentali, altrimenti si rischia di intavolare trattative con candidati che in realtà non desiderano cambiare azienda ma solamente ottenere una controfferta dalla propria azienda.”

 

La serietà, la propensione alle relazioni e il rispetto per il lavoro altrui sono sempre il miglior biglietto da visita con il quale presentare noi stessi sempre, ma in particolar modo nelle delicate fasi della nostra crescita professionale.



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