Direttore Ricerca e Sviluppo

Cos’è un Direttore Ricerca e Sviluppo (R&D Manager)?

Il Responsabile Ricerca e Sviluppo riveste un ruolo chiave all’interno di un’impresa. Ha infatti il compito di gestire l’attività dell’azienda finalizzata all’innovazione nella produzione. Le novità riguardano vari aspetti. In particolare, si parla di:

  • Innovazione di processo nel caso di nuove tecniche per ottenere un prodotto.
  • Innovazione di prodotto quando invece viene migliorato il prodotto stesso.

Non solo: al Direttore Ricerca e Sviluppo viene anche richiesto di ideare, realizzare e controllare processi e piani per il miglioramento di un prodotto.

Cosa fa un Direttore Ricerca e Sviluppo?

Il Direttore Ricerca e Sviluppo svolge un’attività fondamentale nell’azienda. Ha infatti la responsabilità di controllare, coordinare e creare la ricerca nei vari comparti aziendali, garantendo un’innovazione continua dei prodotti e dei processi lavorativi. Solo in questo modo l’impresa potrà essere realmente competitiva sul mercato e crescere.

Il termine Ricerca e Sviluppo (indicato anche come Research and Development, R&D o RND, Research and Technical Development / Research and Technological Development, RTD), indica persone, risorse finanziarie e mezzi che vengono dedicate allo studio e allo sviluppo di innovazioni tecnologiche con lo scopo di migliorare i prodotti, crearne di nuovi e rendere più efficiente il processo di produzione. L’R&D Manager sovraintende a questo settore dell’azienda e si assicura che funzioni nel modo giusto

Ma quali mansioni concrete ha il Direttore Ricerca e Sviluppo nell’azienda? Questa figura lavora in sinergia con tutti i reparti dell’impresa, interagendo con diversi soggetti. Incollaborazione con il marketing analizza i trend, la domanda e i bisogni del target e del mercato di riferimento, cercando di anticipare le tendenze. Individua i nuovi prodotti o processi da sviluppare, ma anche quelli da migliorare, grazie ad un’attenta analisi. Coordina, identifica ed elabora diversi progetti, stabilendo la loro fattibilità in termini di investimento e opportunità di finanziamento.

Gestisce e ricerca contatti con Centri di Ricerca, Università, enti o imprese di vario genere che si occupano di innovazione in Italia e all’estero, instaurando varie forme di collaborazione. L’R&D Project Manager ha un altissimo grado di autonomia e coordina un proprio gruppo di lavoro, costituito da creativi, progettisti e tecnici, dando vita a vari progetti nei tempi stabiliti. Collabora con i responsabili di diverse aree aziendali: dalla Produzione al Marketing, passando per la Qualità e l’Area Commerciale. Nel suo lavoro, il Direttore Ricerca e Sviluppo viene supportato dalle tecnologie informatiche che utilizza per la gestione delle attività e dei progetti, ma soprattutto della comunicazione interna ed esterna.

 

Come si diventa un Direttore Ricerca e Sviluppo?

Il Direttore Ricerca e Sviluppo è una figura molto ambita all’interno di un’azienda, per questo motivo viene richiesto un alto profilo e un’ottima formazione. Un Responsabile R&D deve avere conoscenze trasversali, ma deve anche essere flessibile e creativo, senza però perdere mai di vista la concretezza del suo lavoro. Per intraprendere questa professione è necessaria una laurea in materie economico-finanziarie oppure nel settore del marketing. Di certo è utile seguire un Master per perfezionare le proprie competenze e arricchire il curriculum in modo da rendere più solide ed efficaci le proprie competenze.

Per svolgere questa professione è fondamentale avere delle conoscenze specifiche. Per prima cosa il Direttore Ricerca e Sviluppo deve conoscere i trend e le tecnologie legate al settore in cui opera. Deve saper utilizzare con facilità vari strumenti informatici, come database, software di progettazione e presentazioni. Inoltre, è utile conoscere le normative riguardo la conformità e la certificazione dei prodotti e dei processi, come pure le tecniche di gestione dei progetti (attività, materiali, tempistiche, risorse umane e finanziarie).

Il ruolo prevede inoltre la capacità di analizzare il mercato di riferimento e le sue dinamiche competitive, al fine di rendere più performanti i processi lavorativi. A seconda del comparto in cui si opera (telecomunicazioni, farmaceutico, chimico, metalmeccanico, ecc.) sono richieste conoscenze tecnico-scientifiche specifiche.

Non è finita qui, perché il Responsabile Ricerca e Sviluppo deve essere in grado di intessere relazioni e legami sia interni che esterni all’azienda, per questo deve avere ottime capacità relazionali e una buona conoscenza delle lingue, in particolare l’inglese, per prendere contatto con le realtà internazionali. Infine, i metodi, gli strumenti e i prodotti si rinnovano ciclicamente, per questo è necessario un atteggiamento di intraprendenza, apertura e curiosità, affiancate a qualità di leadership e manageriali.

 

Qual è lo stipendio medio di un Direttore Ricerca e Sviluppo?

La figura del Direttore Ricerca e Sviluppo è molto richiesta, per questo motivo chi ambisce a questo lavoro potrà ottenere un ottimo stipendio. Lo stipendio per questa mansione va dai 130 mila ai 155 mila euro ed è altamente variabile perché legato al settore in cui si opera, agli incarichi assunti, ma soprattutto alla grandezza dell’azienda. Di certo la professione è sempre più richiesta, soprattutto all’estero, dove i Responsabili R&D sono diventati fondamentali per lo sviluppo e la crescita delle imprese, assumendo un ruolo di primo piano nell’organigramma.

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La Bologna Business School offre un Master in Gestione d’impresa con indirizzo Green Management and Sustainable Businesses, perfetto per apprendere il mestiere del Direttore di Ricerca e Sviluppo. Il corso affronta temi importanti, che vanno dai modelli di business ad un uso consapevole delle risorse, pianificando processi che siano efficienti e orientando le scelte di brand in base ai temi della sostenibilità e del green management.

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Come sempre accade nei corsi della Bologna Business School, per offrire un’alta formazione, vengono mixate le lezioni teoriche con la pratica, per arricchire il curriculum e garantire un ingresso più facile e veloce nel mondo del lavoro. La didattica prevede oltre allo stage la realizzazione di tre progetti della durata di un mese ognuno e un progetto più lungo che verrà sviluppato nell’arco di sei mesi.