Big Data Manager

Big Data Manager: cos’è e cosa fa?

Tra le figure più richieste nelle aziende che basano il proprio core business sull’innovazione tecnologica, c’è quella del Big Data Manager. Si tratta di un responsabile dei dati che ha il compito di creare sistemi di database che vadano a soddisfare le esigenze di un’organizzazione o di un gruppo di ricerca.

Il suo lavoro comincia dall’analisi e dallo studio dei dati grezzi: ed è da questi che deve partire, rendendoli comprensibili – e fruibili – per gli stakeholders. Il data manager può occuparsi anche dell’identificazione delle esigenze degli utenti e creare dei database che vadano a garantire le loro richieste. A tal fine, può unire tra loro vecchi e nuovi contenitori e modificarli a seconda dello scopo. I Data Manager sono noti anche come “amministratori di database”. Il loro campo di applicazione può essere molto variegato e andare da quello medico a quello finanziario, passando per il settore educativo e dell’istruzione.

Cosa fa un Big Data Manager?

Cosa fa un Big Data Manager nello specifico? I suoi compiti sono:

  • gestire l’effettiva implementazione del database e ripristinare le procedure e le pratiche di lavoro;
  • comunicare i cambiamenti e i miglioramenti;
  • eseguire backup e fare report su base giornaliera ripristinando standard, procedure e tecnologia;
  • monitorare le informazioni, gli standard, le procedure, le misure, gli strumenti e la tecnologia di gestione del database;
  • analizzare le tendenze di crescita, le prestazioni, la capacità e l’utilizzo delle risorse di archiviazione;
  • capire quali siano gli eventuali problemi e gli incidenti che si sono verificati o prevedere quelli che potrebbero verificarsi;
  • far sì che il servizio di gestione dei dati soddisfi i requisiti attuali e futuri;
  • valutare le risorse di storage e i requisiti di budget;
  • pianificare le spese necessarie per lo sviluppo e l’investimento in nuove tecnologie;
  • raccogliere e analizzare tutte le informazioni necessarie alla gestione dei dati e raccomandare attività di miglioramento basate sulle nozioni acquisite.

Il Big Data Analyst deve saper interpretare i dati raccolti e fornire all’azienda un’analisi dei risultati mediante comprovate tecniche statistiche. Deve inoltre occuparsi dello sviluppo e dell’implementazione delle informazioni raccolte, saper usare i sistemi di raccolta dati e fornire le strategie per ottimizzare l’efficienza e la qualità statistica. Questi dati devono essere acquisiti sia da fonti primarie, sia da fonti secondarie.

Come si diventa Big Data Manager?

Nel mondo del lavoro è stata registrata una carenza di Data Analyst. Proprio per questo motivo, si tratta di una delle figure più ricercate dalle aziende e dalle associazioni che hanno bisogno di raccogliere informazioni e organizzarle all’interno di un database. È solo negli ultimi anni che l’esplosione dei big data ha portato le società ad aver bisogno di impiegati che fossero in grado di gestirli e analizzarli per fornire le strategie migliori al fine di migliorare le proprie scelte in fatto di business. Solitamente, le persone che intraprendono questo percorso professionale sono laureate in informatica e posseggono una buona conoscenza del computer, della rete e del linguaggio internet. Per specializzarsi in questo settore, inoltre, sono stati creati corsi e master per formare dei Data Manager che sappiano gestire efficacemente grandi quantità di dati.

Quali conoscenze deve avere un Big Data Manager?

Le competenze che un Big Data Analyst deve possedere sono molteplici e specifiche. Innanzitutto, deve avere delle grandi abilità analitiche. Dovendo lavorare con una grande quantità di dati, infatti, deve essere in grado di leggerli e analizzarli per giungere a delle conclusioni utili per il committente. I risultati devono poi essere presentati e tradotti in un documento comprensibile: ed è qui che entrano così in gioco le abilità comunicative. Bisogna sapere scrivere e parlare in modo chiaro per trasformare un’idea complessa in qualcosa di semplice e fruibile.

Non è detto che una mente analitica non possa avere pensiero critico. Anzi, è proprio questa una delle caratteristiche che fa di un Big Data Manager un grande professionista. Solo guardando numeri, dati e tendenze, bisogna saper giungere a conclusioni nuove e originali. Bisogna poi essere molto attenti ai dettagli e avere delle competenze matematiche al fine di saper leggere gli algoritmi.

Qual è lo stipendio medio di un Big Data Manager/Analyst?

Lo stipendio medio di un Data Manager & Analyst dipende da diversi fattori. Il salario percepito cambia a seconda dell’azienda in cui si è inseriti e dall’esperienza e dalla bravura acquisita nel corso degli anni. In Italia – dove questa figura è molto richiesta, ma ancora abbastanza rara – il guadagno medio annuale è di 30mila euro netti l’anno. Ma si stima che questa cifra diventerà molto più alta negli anni a venire. L’innovazione tecnologica, infatti, ha fatto sì che molte aziende decidessero di investire in questo settore, cosa che ha causato un boom nelle richieste di formazione per questa professione.

Come il master e i corsi della BBS formano un Big Data Manager

Per andare incontro alle esigenze delle aziende e dei professionisti, la Bologna Business School ha messo a disposizione degli studenti una vasta gamma di corsi per diventare Data Analyst. A seconda del percorso professionale, si potrà scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. La lista dei corsi comprende:

  • Master in Data Science
  • Executive Program in IT Governance & Management
  • Big Data Analytics

Il Master in Data Science offre agli studenti una formazione altamente specializzata ed è finalizzato a fornire gli strumenti per trasformare i dati grezzi in informazioni utili e chiare da dare all’azienda. Nel corso s’imparerà a gestire il business dei big data per le grandi e medie imprese e a sviluppare le tecniche della comunicazione manageriale al fine di confrontarsi con i vertici delle organizzazioni per cui si lavora.

Il programma in IT Governance & Management fornisce ai partecipanti gli strumenti per abilitare la Digital Transformation, integrare i processi di pianificazione ed erogazione dei servizi IT con i processi di business, amministrazione, controllo e sviluppo dell’organizzazione, ridurre il rischio e implementare l’efficienza, nonché gestire i contratti di IT outsourcing.

Il corso di Big Data Analytics, invece, è rivolto a quelle persone che sono interessate a capire come analizzare e destreggiarsi tra una grande quantità di dati al fine di migliorare le prestazioni della propria azienda e fornire la strategia migliore da attuare per implementare le scelte di business. Il corso è volto a far sviluppare il pensiero critico durante l’analisi dei dati per fornire alla società soluzioni nuove e originali che possano servire a farla crescere.