[students’ journal] Giugno

Giugno 26, 2015

Una rubrica che racconta BBS attraverso le parole dei nostri studenti. Una condivisione di esperienze, consigli utili e momenti di crescita sia personali che professionali. Scritto da e per gli studenti. Leggi qui tutti gli altri racconti del 2015.


Cambio di paradigma

La mia esperienza formativa al Global MBA di Bologna Business School è stata oltre le mie aspettative e mi ha trasformato in un professionista super-capace. Il Global MBA è stato molto intenso, fornendomi una nuova prospettiva ed esponendomi in modo pratico ai problemi di business che le piccole e medie imprese affrontano.

Ho incontrato i migliori docenti della mia vita accademica, che mi hanno impartito gli strumenti e le tecniche necessarie a sciogliere i nodi negli aspetti cruciali del business. Il metodo d’insegnamento era innovativo, senza limitarsi all’aula. Ci sono stati dati problemi veri del mondo degli affari, chiedendoci di formulare soluzioni rilevanti per da sviluppare per il futuro.

Lavorare con colleghi Ambiziosi, Intelligenti e Multidisciplinari su progetti di gruppo è sttao il picco della mia esperienza formativa del mio MBA a BBS. Ho imparato a cominciare a pensare in maniera globale rispetto i progetti e ho guadagnato uno sguardo più ampio grazie alla mia classe multi-culutrale. Che si tratti di un’espansione delle attività o di progetto di cambiamento organizzativo, ora ho più fiducia in me stesso nel proporre soluzioni possibili ai clienti, anche provenienti da diversi settori di attività.

“C-Suite” Interaction & Learning Experience Management Consulting & Business Planning è stato il mio corso preferito del MBA che mi ha dato un’opportunità di valore per imparare qualcosa del “big picture thinking” da un progetto di business. Tutti i meriti e la mia sincera gratitudine vanno al nostro docente Giovanni Batista Vacchi, CEO di Vincenzo Zucchi S.p.A, che ci ha illuminato col suo approccio pragmatico in classe e durante le sessioni di valutazione dei progetti.

Il valore visibile aggiunto di questo corso era la possibilità di ottenere uno stage presso Jato Group (pronunciato come Yato), una piccola azienda globale specializzata in high-end fashion wear business. Mi è stato assegnato il compito di fornire soluzioni rispetto il controllo dei costi, della qualità, l’ottimizzazione del lead time e per la creazione di documentazione tra i diversi dipartimenti. Sono certo che le mie capacità unite agli strumenti e alle tecniche acquisite attraverso il MBA mi aiuteranno a dare il meglio di me in questo ruolo.

I tre principali insegnamenti di questo viaggio in BBS sono di essere curioso, essere innovativo e “stay global”. Vorrei estendere la mia gratitudine anche al Professor Emanuele Bajo ( Direttore – MBA Corporate Finance ) per essere stato di supporto nel corso di questo programma. Indubbiamente, Bologna Business School è una delle migliori scuole di business in Europa.


MBA  CF 2014:15_Visvhanad Gurubilli_BW
Viswanadh Reddy Gurubilli – India
MBA Corporate Finance – classe 2014/2015


19 giugno 2015

Leap of Faith

Avete mai provato quella sensazione, avete mai pensato in piedi sulla riva del fiume: “Posso saltare o è un salto troppo lungo per me, cadrò in acqua?”. Poi chiudi gli occhi, inspiri e salti.

È così che un anno fa ho deciso, l’ultimo giorno possibile, di fare domanda d’iscrizione per il Master in Business Administration. Ero preoccupata di molte cose: è il momento giusto per me, o no? Saprò affrontare questa sfida? La mia competenza linguistica sarà sufficiente per studiare materie professionali? e così via… Ho chiuso gli occhi su tutto questo e deciso di provare…

Qualcuno riesce a immaginare che la migliore decisione della mia vita è stata fatta a “occhi chiusi”?

L’esperienza di far parte di un programma internazionale non assomiglia a nessun’altra, è senza dubbio unica nel suo genere. Ti osservi da diversi punti di vista e ogni giorno scopri cose nuove su di te e gli altri; Capisci quanto hai imparato in termini professionali, rispetto a culture diverse, e sulle persone. La tua opinione cambia di giorno in giorno su tutto… ad esempio ho scoperto che la finanza e la contabilità possono essere “non noiose” quando i professori stanno mettendo tanta passione ed energia nel loro lavoro; ho anche scoperto che se sai qualcosa su un paese, non significa conoscere persone che ci provengono, che forse non hai idea di dove si trovi per davvero, ma che puoi scoprire molte somiglianze con chi viene da lì ☺

In aggiunta, la parte più sorprendente del programma internazionale sono i rapporti… Non importa dove saremo fra 5 o 10 anni, questo incredibile gruppo di persone provenienti da tutto il mondo assieme ai ricordi condivisi con loro, resteranno per sempre… non solo, posso dire sinceramente di avere amici in tutto il mondo☺

I ricordi più belli… l’esperienza migliore… la migliore opportunità.

 

Tsira Iremashvili_MBA Corporate Finanace_2014
Tsira Iremashvili – Georgia
MBA Corporate Finance – Classe 2014/2015


12 giugno 2015

Identità Italo Americana

Un anno fa visitavo l’Italia con la mia famiglia, per un viaggio culinario tra i produttori di prosciutto, parmigiano, torrone e aceto balsamico. Mi sono innamorata di ogni singola famiglia che gestiva agriturismi, trovando una spinta per indirizzare il mio percorso nell’ospitalità e nel turismo verso il turismo enogastronomico.

Ho cominciato a navigare online, alla ricerca di MBA per il Food Tourism, e ho incrociato BBS. Sognavo da sempre di trasferirmi in Italia: avevo persino presentato domanda per ottenere la cittadinanza italiana, sperando di trasformare il mio desiderio in realtà.

Appena di ritorno dall’Italia, il Consolato Italiano mi ha fatto sapere, tramite mail, che la mia richiesta era stata accettata. Circa un’ora dopo, sempre tramite mail, Bologna Business School mi comunicava che la deadline per partecipare alle selezioni del Global MBA era stata prorogata per tutti i cittadini comunitari. Se per prendere una decisione avessi avuto bisogno di un segno, ho pensato, si sarebbe trattato di una coincidenza di quel tipo. Per volontà del destino, e dopo un anno preciso, vivo a Bologna.

Sono cresciuta a North Beach, la Little Italy di San Francisco, e non ho mai pensato al fatto di essere americana. Sono sempre stata un membro attivo della comunità italo americana, facendo volontariato per Le Donne d’Italia, un’organizzazione femminile, e del Board per la San Francisco Italian Heritage Parade. Ero persino stata la principessa dell’Italian Parade, una volta. Sono cresciuta nella piccola comunità italiana, andando assieme alla Nonna a comprare focaccia e carne dalla famiglia che gestiva i negozi italiani nel vicinato. Ho sentito un mix di italiano e inglese, senza mai pensare che certe parole erano italiane. Pensavo che il nome proprio della sorella di mia madre fosse Zia, capendo molto più tardi che si  trattava della parola italiana per indicare il nostro grado di parentela. Il mio primo cibo solido è stato un biscotto del forno italiano, mentre sono cresciuta mangiando ogni giorno a scuola dei panini al salame. Non potevo scendere in strada a North Beach senza incrociare qualcuno che fosse almeno lontanamente imparentato con me. Naturalmente, ogni Natale e Giorno del Ringraziamento non sarebbe stato completo senza una cena da sei ore con almeno tre generazioni di parenti.

Giunta in Italia, mi sono ritrovata con una nuova, inaspettata sensazione. Ero finalmente entrata nella madre patria col mio nuovo passaporto italiano, sentendo qualcosa di nuovo: mi consideravo americana. Ero stata in Italia molte volte prima di allora, ma viverci era un’esperienza nuova. Ho avuto bisogno di tempo per adattarmi a certi usi e costumi, come il baciarsi tra amici per salutarsi, mentre mi sento ancora in colpa a non lasciare la mancia al ristorante.

Vivendo in Italia, mi sono resa conto che negli USA le persone non lasciano alle spalle il proprio retaggio culturale italiano con facilità. Tengono care le tradizioni, tramandandole attraverso le generazioni. Ci si sente Italiani anche se statunitensi di terza generazione, spesso senza essere mai stati in Italia. Mentre in Italia le differenze regionali sono molto profonde, negli USA gli italo americani sono uniti anche se lucchesi, calabresi e siciliani.

Essere italo americana significa far parte di un’unica, grande famiglia estesa. Ci prendiamo cura gli uni degli altri, custodendo le tradizioni della Madre Italia. Essere americana e vivere in  Italia mi ha fatto capire, più di altre esperienze, che sono orgogliosa del mio essere italo americana.

 

[nota del traduttore: le parole in corsivo indicano i termini in lingua italiana all’interno del testo originale inglese]

 

Melissa Amato - BBS Student
Melissa Amato – USA
Global MBA Food & Wine – Classe 2014/2015


5 giugno 2015

Quando pensavamo che fosse finita…

Cari tutti,
con questa mail vogliamo informarvi che domani il Professor Lelli desidera vedervi alle 18:30, al termine delle lezioni, per darvi un’importante comunicazione. L’incontro non durerà più di mezz’ora.

Il professore conta di vedervi tutti.
Cordiali saluti, Serena

Il nostro 20 maggio è cominciato così, con l’ansia di capire perché il nostro professore, Alessandro Lelli, insistesse tanto per vederci un’altra volta. Eravamo già ampiamente soddisfatti del nostro project work con BOBST, che aveva spremuto fino all’ultima goccia il nostro potenziale, con l’aiuto di energy drink e abbondanza di caffè. La nostra conoscenza del mercato cinese aveva raggiunto il suo massimo livello, ed eravamo diventati esperti di macchine stampatrici.

Cosa poteva dirci in soli 30 minuti il professor Lelli? Voci di corridoio parlavano di uno stage che ci avrebbe offerto, o che stava per annunciare la sua ricomparsa per il term II. La nostra immaginazione non poteva andare oltre questo.

Con assoluta incertezza, il momento più atteso del giorno era finalmente arrivato. Abbiamo avuto il nostro nuovo incontro con Lelli in Sala Caccia, dove ci ha accolti con un caldo sorriso. Siamo arrivati uno dopo l’altro, fino a trovarci ancora una volta in 32 davanti al professore, in attesa di sciogliere il grande mistero.

All’improvviso abbiamo visto attraversare la porta il signor Alfredo Montanari, Direttore Generale di Bologna Business School, e in quel momento ci siamo resi conto che stava per essere discussa una questione importante. Dopo un momento di silenzio, Alessandro Lelli ha dichiarato: “Sono qui per informarvi che l’amministratore delegato di BOBST, Michelle Vitiello, ha presentato le vostre idee a JP Bobst, CEO del gruppo svizzero, e che hanno deciso di applicare alcune delle strategie che avete suggerito alla società. Grazie a voi utilizzeranno in maniera più efficace il web marketing, l’organizzazione di canali di distribuzione al posto della sola vendita diretta e si stanno concentrando su un sito web di promozione per la Cina avendo cura di negoziare le differenze tra le due culture”.

Con volti gioiosi e qualche lacrima qua e là, abbiamo riempito la stanza con un grande applauso rivolto a noi stessi e chiaramente al nostro professore, che era ci aveva guidato durante l’intero processo come un grande leader. Tutte le nostre notti insonni e i nostri grandi sforzi hanno raggiunto il culmine in questo momento. I

l nostro direttore, il signor Montanari, ha espresso la sua soddisfazione per il lavoro che avevamo svolto. La nostra classe di Master era stata in grado di proporre idee utili e in grado di influenzare la strategia di mercato di una multinazionale. Con quest’esperienza sapevamo di avere chiuso qualcosa, cingendolo con un nastro d’oro, e aggiungendo un aneddoto al percorso di vita professionale lungo e incerto che ci attende.


Daniela López-Ochoa, students of the Master in Marketing, Communication & New Media at BBS
Daniela López-Ochoa – Colombia
Master in Marketing, Communication & New Media – Classe 2014/2015




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