Quale futuro per il Fintech: 3 scenari post-emergenza

Giugno 15, 2020

La pandemia e il conseguente lockdown hanno determinato una fortissima accelerazione dei processi tecnologici che probabilmente avrebbero richiesto anni ad affermarsi, in assenza di un’emergenza.

Tali conseguenze sono evidenti se consideriamo le abitudini finanziarie dei cittadini, propensi all’utilizzo di servizi virtuali come mai prima d’ora. Quali sono gli ambiti più coinvolti nel settore Fintech? Ne abbiamo parlato con Emanuele Bajo, Professore Ordinario di Finanza Aziendale presso l’Università di Bologna e Associate Dean di Bologna Business School, dove è Direttore del Master in Finance and Fintech.

“È ragionevole chiedersi come il Covid-19 e le conseguenti misure restrittive alla circolazione abbiano modificato la propensione e la familiarità di tutti i cittadini verso la tecnologia e come, di conseguenza, possa mutare il modo attraverso cui gli individui modificheranno le proprie abitudini e le scelte finanziarie.

Per portare alcuni ovvi esempi, la diffusa adozione del remote working, la didattica online, la telemedicina, l’ulteriore spinta all’online entertainment sono oggi diventati quasi una normalità che però solo pochi mesi fa rappresentava uno scenario futuribile, ma certamente non prossimo.

Riguardo alla sfera delle scelte finanziarie, un recente studio di alcuni ricercatori svizzeri basato su 74 paesi mostra come l’impatto del coronavirus e le conseguenti restrizioni abbiano portato un aumento compreso tra il 24 e il 32% del numero di download di app finanziarie. Se questa ricerca non mostra la distribuzione socio-demografica degli utenti, è logico attendersi che questo aumento di domanda nasca prevalentemente da fasce demografiche fino ad oggi meno coperte.

Questo è un punto rilevante perché suggerisce che una potenziale resistenza legata alla mancanza di conoscenza e familiarità con i mezzi tecnologici su una fascia della popolazione di età più matura e più agiata potrebbe essere in parte abbattuta e lasciare spazio allo sviluppo del Fintech.

Che impatto avrà questa immersione tecnologica nei comportamenti finanziari degli individui? Impossibile naturalmente prevedere il futuro: tuttavia, ecco alcuni ambiti che, con ogni probabilità, potranno più facilmente essere interessati dal fenomeno di digitalizzazione.

Mobile payment e (minore) uso del contante  

Diverse sono le ragioni che possono suggerire una diminuzione dell’uso del contante a favore dei pagamenti elettronici. In primo luogo, l’aspetto più contingente legato al più o meno giustificato timore che il contatto fisico con la moneta possa diventare un vettore del virus. A breve termine, questo fenomeno porta a una minore propensione all’uso del contante a favore dell’utilizzo della moneta elettronica. In secondo luogo, il lockdown ha determinato una crescita esponenziale del commercio elettronico e, collegato ad esso, il pagamento elettronico. Una fascia di consumatori più restia prima del Covid-19 all’utilizzo di questi strumenti, si è dovuta adattare a nuove dinamiche di acquisto ed è difficile pensare che si tratti di un processo del tutto reversibile.

Scelta delle monete virtuali come nuova asset class

Da alcuni anni la letteratura finanziaria si domanda se le cybercurrency, come ad esempio il Bitcoin, possano rappresentare una scelta utile ai fini di diversificazione, in ottica di gestione del rischio di portafoglio. Se inizialmente il livello di volatilità, comunque idiosincratica ed eliminabile in contesto di portafoglio, di queste valute elettroniche ha relegato l’investimento in Bitcoin a pochi investitori guidati da una mera ottica speculativa, nel corso del tempo è aumentato l’interesse da parte di investitori con un obiettivo di investimento meno hit and run. L’evidenza empirica mostra che, almeno fino ad oggi, queste valute hanno generato un beneficio di riduzione di rischio e un andamento generalmente anti-ciclico, come nel caso dei metalli preziosi.

Sviluppo generalizzato dei servizi finanziari digitali

Provando a ragionare più in termini generali, l’intero comparto Fintech è ragionevolmente destinato a subire una forte accelerazione causata dalla maggiore familiarità con l’uso della tecnologia. A titolo di esempio, la sottoscrizione di polizze assicurative e loro eventuale liquidazione (Insurtech), piuttosto che la possibilità di ottenere un finanziamento peer-to-peer (P2P Lending) o l’investimento frazionato immobiliare (Alternative Investing) sono da alcuni anni la realtà, ma con una quota di mercato ancora ridotta. Difficile immaginare che non assisteremo nel prossimo futuro a una rapida diffusione di questi e altri servizi”.

Autore: Emanuele Bajo



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