My Story, Our Story: Nicola e Claudio raccontano la loro startup innovativa

Febbraio 19, 2018

Nicola e Claudio si conoscono in BBS nel 2012, durante il Master in Gestione d’impresa. Claudio è determinato a costruirsi la propria strada da solo, consapevole però che l’ambizione va sostenuta con impegno quotidiano. Nicola è un team player che ama gli obiettivi chiari e mettersi continuamente in discussione, dando il meglio di sé quando sente di far parte di un progetto importante, una comunità. Un anno fa hanno deciso di realizzare il loro sogno imprenditoriale e fondare insieme Squat & Basilico, startup innovativa specializzata in cibo funzionale e alimentazione per il fitness.

 

NICOLA: Il mio nome è Nicola Tasselli, classe ’88, un’ottima annata sia per i vini che per le persone. Vengo da Latina, e a Roma ho iniziato i miei studi in Economia aziendale e bancaria presso l’Università del Vaticano. Per un anno ho vissuto in Belgio grazie al programma Erasmus. Da piccolo sognavo di fare il militare o l’astronauta. Poi, visto che non c’era più la leva obbligatoria, il primo sogno è un po’ decaduto ed è rimasto solo quello dell’astronauta, che in parte coltivo ancora attraverso la mia passione per l’astronomia. Le passioni con il tempo cambiano, si evolvono, ma mi è rimasta la consapevolezza di quanto sia bello e importante coltivarle. Con il tempo ho capito anche che mantenere tanti interessi ti porta ad avere una maggiore capacità di apprendimento, utile poi in una fase imprenditoriale di creazione, dove devi concretizzare un’idea e farla diventare un’attività remunerativa.

 

CLAUDIO: Io sono Claudio Venezia. Sono nato nel ’90 ed ho iniziato il mio percorso di studi nel 2009 qui a Bologna, dove mi sono laureato in Economia e Marketing. L’ultimo anno prima della laurea sono stato anch’io in Erasmus, a Madrid, dove ho concluso i miei studi. Una volta laureato ho subito deciso di fare il master presso BBS, dove ho incontrato Nicola. Il mio percorso lavorativo dopo il Master mi ha dato immediatamente la possibilità di entrare nel mondo del fashion e di applicare le conoscenze analitiche acquisite. Ho iniziato a lavorare in Max Mara, poi ho proseguito il mio percorso lavorativo per 3 anni in Jeckerson a Bologna e infine 6 mesi in GUESS a Lugano. A differenza di Nicola, che ha scoperto più tardi la passione per l’imprenditoria, io ho da sempre voluto fare qualcosa di mio e tracciare la mia strada, ma sono partito con la consapevolezza di dover prima imparare dai migliori.

 

COME VI SIETE CONOSCIUTI?

NICOLA: Ci siamo conosciuti il primo giorno di Master, io tornavo da Londra e Claudio da Madrid. Eravamo entrambi come marinai tornati al proprio porto, ma già carichi di energie per ripartire. Da lì abbiamo avuto modo, in fase di master, di approfondire la nostra conoscenza e amicizia.

 

CLAUDIO: Dopo il Master ci siamo sempre tenuti in contatto perché siamo abbastanza compatibili come persone. Poi, quando abbiamo avuto l’idea di Squat & Basilico, abbiamo deciso di portarlo avanti insieme invece che singolarmente, proprio perché sappiamo i progetti migliori crescono quando ci si confronta. Conoscerci in BBS è stato fondamentale.

 

COME È NATA L’IDEA PER LA VOSTRA STARTUP?

CLAUDIO: L’idea nasce da un’esigenza personale. Durante il nostro percorso lavorativo nelle rispettive aziende, nella pausa pranzo ci ritrovavamo a dire: ma perché non possiamo mangiare qualcosa di sano che possa essere funzionale al nostro allenamento? Da lì siamo partiti con un’analisi di mercato a Bologna per vedere se l’esigenza che avevamo noi era diffusa o se si trattava solo di un nostro bisogno isolato. Abbiamo scoperto che l’interesse effettivamente c’era ed era anche in forte crescita. Inoltre, poteva essere trainato dai social media e dai nuovi trend sull’alimentazione. Parallelamente abbiamo cominciato a svolgere un percorso di formazione del progetto e quando ci siamo sentiti pronti abbiamo lasciato i rispettivi lavori e siamo partiti con il progetto imprenditoriale.

 

NICOLA: Questa è stata comunque una scelta difficile. Io mi sono trovato a fare i conti con l’idea che ovunque andassi, da azienda in azienda, mancava sempre qualcosa nel lavorare per il sogno di qualcun altro. O ti trovi veramente bene in azienda, oppure ti ritrovi a dover gestire una grinta, un potenziale inespresso. Ad un certo punto ho maturato l’idea di voler mettere tutta la mia energia in ciò che è una mia scelta, una mia decisione.

 

DI COSA SI OCCUPA LA VOSTRA STARTUP?

CLAUDIO: Squat & Basilico è la prima startup in Italia specializzata nella produzione e distribuzione di menù strutturati da nutrizionisti e personal trainer. Collegandosi al nostro sito web è possibile selezionare il proprio obiettivo di fitness o di dieta, selezionare i piatti funzionali al proprio obiettivo e ordinare comodamente online. La particolarità dei nostri piatti sta nella tecnologia che utilizziamo. I contenitori, infatti, hanno una pellicola protettiva che consente di conservarli da 8 a 10 giorni in frigorifero. Questo è fondamentale per chi desidera strutturare il proprio piano alimentare settimanale e portarsi il proprio menù personalizzato in ufficio, in palestra, in viaggio. Grazie a questa tecnologia riusciamo a consegnare a Bologna in 30 minuti e in 48 ore tutta la penisola.

 

NICOLA: Per la preparazione dei pasti ci appoggiamo a diversi fornitori in tutta Italia, che selezioniamo in base ad alcune certificazioni per noi fondamentali. Facciamo un sopralluogo nel loro centro di produzione dove ci accertiamo che siano in regola con le nostre esigenze, principalmente con l’utilizzo di materie prime biologiche e italiane.

 

COME AVETE CAPITO CHE LA VOSTRA IDEA POTEVA AVERE SUCCESSO?

CLAUDIO: La risposta del mercato ci ha dato fiducia. Nella fase di validazione dell’idea abbiamo avuto ottimi feedback. Un dato significativo è il 60% di tasso di riacquisto.

 

NICOLA: Per la nostra promozione utilizziamo tutti i canali accessibili per il nostro budget, facendo moltissimo di persona e con il passaparola. La prima campagna che abbiamo fatto è stata indossare la maglietta di Squat & Basilico e andarci ad allenare come The Rock in tutte le palestre di Bologna. Abbiamo attirato l’attenzione e si è creato un bel passaparola. Tanto che il primo giorno di apertura del sito abbiamo registrato 500 visite e traffico in costante aumento. Questo primo successo ci ha convinti che eravamo sulla strada giusta.
Le risorse migliori a supporto di una startup in fase di validazione e di crescita, sono i nuovi strumenti Digital, con Facebook Advertising a fare da protagonista.

 

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀ INCONTRATE?

NICOLA: Dopo aver fatto 3 anni di esperienza lavorativa in azienda ed essere arrivati entrambi ad una posizione di spicco, è stato difficile dire ai nostri genitori che volevamo lasciare il posto fisso. In noi la convinzione era ardente, però firmare il foglio di dimissioni è stato forse il primo vero scoglio.

 

CLAUDIO: Si dice che l’imprenditorialità sia l’arte di risolvere i problemi. Il problema maggiore per le startup nel panorama italiano è l’accesso al credito. Se non si riesce a farsi finanziare un progetto imprenditoriale poi è difficile portare a bordo dei validi collaboratori e fare gli investimenti necessari. Per questo motivo le decisioni strategiche che si possono prendere devono essere due o al massimo tre, ma molto mirate.

 

NICOLA: C’è una difficoltà al giorno ed è questo il bello. La parte difficile è la parte affascinante. Gli strumenti a disposizione sono limitati e ciò porta ad agire facendo di necessità virtù. Spesso, essendo una startup innovativa, ci troviamo ad abbattere delle barriere.

 

COME AVETE SVILUPPATO IL VOSTRO PROGETTO?

CLAUDIO: Partendo da esperienze aziendali, sapevamo come portare avanti i processi e per questo non ci siamo appoggiati ad un incubatore. Quello che abbiamo fatto, una volta acquisiti i dati sulle potenzialità della nostra idea, è stato far entrare in società un investitore esterno. Il panorama italiano sta cercando di fare qualcosa riguardo agli investimenti, ma c’è ancora molto distacco tra gli startupper e gli organismi che forniscono questi finanziamenti e appoggi. Spesso di tratta di due entità differenti con obiettivi differenti.

 

NICOLA: Il nostro investitore è tedesco. Lo abbiamo incontrato ad una fiera di “Tutto Food” a Milano, Seeds&Chips, dove eravamo presenti con uno stand promozionale. Il Caso ha voluto che venissero a trovarci degli amici al nostro stand proprio mentre passava un business angel. Incuriosito dal capannello di gente si era avvicinato e noi, scherzando, gli abbiamo detto che quelli erano i nostri clienti più affezionati che erano venuti a trovarci addirittura in fiera. Da qui catturato il suo interesse, ed illustrato il progetto, abbiamo organizzato una serie di incontri volti a stabilire il potenziale del progetto. Dopo alcuni mesi di trattativa ha deciso di finanziarci e di entrare in società.
Essendo una startup innovativa dobbiamo rispondere a due requisiti fondamentali: la scalabilità e la replicabilità. Stiamo strutturando un piano di franchising per poter lanciare il progetto in altre città.

 

RACCONTATECI LA VOSTRA ESPERIENZA IN BBS

NICOLA: Del mio Master ricordo molto piacevolmente l’unione che abbiamo avuto fin da subito. All’epoca abbiamo addirittura creato una confraternita. I miei colleghi di allora si sono trasformati in network che si è consolidato assieme al rapporto di amicizia. Sono consapevole che se dovessi chiamare un collega che lavora in Yoox o in Unigrà troverei un alleato.

 

CLAUDIO: Soprattutto ricordo la possibilità di trovare una diretta applicazione ai concetti teorici appresi. Di questi tempi, nel contesto storico in cui ci troviamo, è importante poter differenziare il proprio percorso formativo. Quindi, per poter accedere al mondo del lavoro, è bene costruirsi una carriera diversa da quella degli altri. Per fare un parallelo con il mondo industriale, nell’epoca della standardizzazione dei processi e delle grosse multinazionali, la chiave del successo è la differenziazione. Nel nostro caso, il Master ci ha portati a differenziare le nostre esperienze e competenze tramite il contatto diretto con le aziende ed il Business Network di BBS.
I concetti teorici applicati direttamente alla pratica, la possibilità di parlare con manager e aziende e soprattutto la possibilità di toccare con mano il mercato del lavoro, cosa che all’università non avviene, sono stati i punti fondamentali di questa esperienza.

 

NICOLA: In fase di Master siamo ancora molto acerbi, giovani e ancorati ad un’idea di lavoro utopica, spesso molto idolatrata. Il Master ti fa capire com’è il mondo al quale ti affacci e questo è sicuramente un punto a favore. Oltre a questo ci sono tutte le competenze acquisite, durante il nostro percorso imprenditoriale ci siamo spesso trovati a riprendere gli appunti del master!

 

COSA CONSIGLIERESTI AD UNO STUDENTE O A UN GIOVANE IMPRENDITORE?

CLAUDIO: Secondo me questa è la generazione che ha più opportunità di tutte nella storia, perché gli strumenti che abbiamo a disposizione ci consentono di aprirci ad un mercato globale. Per me, la cosa più bella in assoluto è svegliarmi la mattina e non sapere cosa accadrà. L’incubo, e credo di parlare anche a nome di Nicola, è quello di sapere per i prossimi 40 anni cosa si andrà a fare. Consiglio a tutti di non limitarsi ad una sola scelta ma lasciarsi un ventaglio di opportunità.

 

NICOLA: È giusto affidarsi a dei professionisti quando tu ancora non lo sei, anche nella formazione. Quando sei uno studente neolaureato, magari con il massimo dei voti, sei troppo spavaldo, convinto di te stesso. Credo sia importante scegliere il percorso di Master anche in base alle esigenze di mercato.

 

CLAUDIO: Un punto chiave è la flessibilità. Bisogna capire che il lavoro che si fa adesso probabilmente non sarà lo stesso tra 5 anni o non esisterà più. È necessario potersi adattare alle situazioni con un background forte.



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