Le imprese europee e italiane devono percorrere strade digitali

Luglio 2, 2016

In occasione della Graduation 2016 che ha diplomato 409 studenti dei Master di Bologna Business School, è emerso dal panel dedicato al Made in Italy e sfida digitale l’urgenza per le aziende italiane di rincorrere e adeguarsi agli standard statunitensi, pena la marginalizzazione.


 
Bologna, 2 luglio 2016 – Nei saluti introduttivi a “Leading in a digital world”, titolo della consegna dei diplomi dei Master (Graduation) e della riunione della community degli Alumni di Bologna Business School (Reunion), Massimo Bergami, Dean di BBS, ha presentato alcuni dati riguardanti “i positivi risultati della scuola”. Un incremento del valore della produzione del 9,4% che supera abbondantemente i cinque punti percentuali dell’anno precedente. “Di là dai numeri di bilancio ciò che conta è il valore generato dagli studenti stessi. Dal talento espresso e dai risultati che hanno ottenuto”. Si tratta di un placement nel mondo del lavoro per gli Alumni BBS dell’85%. Un grande successo di iscritti nel 2015 ai Master Full-time ed Executive (464 nuovi studenti) conferma la crescita di interesse e fiducia in Bologna Business School. Età media di 33 anni per i 409 diplomati di quest’anno accademico, di cui il 35% donne. “Una percentuale troppo bassa. Uno degli obiettivi principali di BBS sarà l’aumento della presenza femminile nei Master e garantire maggiori opportunità” ha dichiarato il Dean.
 
Stefano Domenicali, Presidente e Amministratore Delegato Lamborghini Auto, Luca Garavoglia Presidente del Gruppo Campari, Nicola Pianon, Senior Partner di The Boston Consulting Group e Romano Prodi, Presidente del Collegio d’Indirizzo BBS, hanno animato la discussione sul tema Made in Italy e sfida digitale. Secondo Romano Prodi “l’Italia è fuori dal novero dei paesi che dettano le regole nel digitale”. Luca Garavoglia ha esteso il problema all’ambito europeo: “Il problema investe l’Europa, che esprime solo poche startup di successo. Il resto del mercato è occupato dagli Stati Uniti“, detentori secondo Garavoglia di una vera e propria supremazia digitale. Stefano Domenicali ha ricordato che anche l’automotive si sta dirigendo verso un utilizzo importante della tecnologia digitale integrata nel prodotto finito, mentre Nicola Pianon ha sottolineato “la necessità delle aziende di ingaggiare talenti per soddisfare le esigenze dei consumatori millennials“.
 
Stevie Kim, Managing Director, Vinitaly International, ha tenuto una lezione sulla necessità di semplificare il linguaggio digitale, rilevando come “la complessità sia uno degli impedimenti maggiori nelle abitudini italiane, basate su creatività e codici linguistici spesso inintellegibili”. Questo è, secondo Kim, il problema principale che rende complesse le “regole di ingaggio” chiare ed efficaci con il chiuso e difficile mercato cinese, dove Vinitaly intende portare il vino italiano in un mercato dalle enormi potenzialità.
 
A concludere il pomeriggio la proclamazione dei diplomati da parte del Magnifico Rettore Francesco Ubertini. L’organizzazione della Graduation e della Reunion, il momento dell’anno che riunisce parte della community di più di 7000 Alumni, ha generato una raccolta fondi di oltre 40.000 euro che verranno utilizzati per finanziare borse di studio.
 
Federico Mascagni
Ufficio stampa
press@bbs.unibo.it

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