Made in (Dig)Italy – La visita di IAE Paris Sorbonne Business School a BBS

Aprile 29, 2022

La visita di IAE Paris Sorbonne Business School a Bologna Business School è stata una preziosa occasione di scambio e di confronto nell’ambito del Master in HR & Organization. Un ricco programma di eventi, dal titolo programmatico Made in Dig(Italy) – Digitally managing HR in (post?)-pandemic scenario, ha caratterizzato la settimana trascorsa dagli studenti dell’istituto francese a Bologna, che sono stati coinvolti in company visit, sessioni di teamwork, occasioni di networking e conferenze nella location storica di Villa Guastavillani.

“In un periodo caratterizzato da grande instabilità e improvvisi cambiamenti a livello globale”, racconta il Co-Direttore Scientifico del Master in HR & Organization Ludovico Bullini Orlandi, “abbiamo ritenuto costruttivo coinvolgere i nostri studenti in un programma di scambio con IAE-Sorbonne Business School per dare loro modo di confrontarsi sulle tematiche HR attualmente più rilevanti. Questo percorso, intensivo ed esperienziale, focalizzato sul ruolo degli HR nella gestione della digitalizzazione delle modalità di lavoro, delle organizzazioni agili e della transizione verso la sostenibilità ha rappresentato un ulteriore tassello, utile alla loro formazione, nel contesto del Master”

gruppo hr

Dopo l’arrivo a Bologna il 24 e la giornata festiva del 25 dedicata alla scoperta della città, i giovani ospiti di BBS hanno partecipato al kick-off in Villa Guastavillani, che ha visto la partecipazione di alcuni relatori d’eccezione. Ivan Mazzei, Chief HR and Organization Officer in Salvatore Ferragamo S.p.A ha subito portato l’attenzione su una delle eccellenze tanto italiane quanto francesi, parlando delle sfide che il settore HR dovrà affrontare nell’industria della moda in uno scenario in cui sarà fondamentale trasformare gli imprevisti in opportunità. Di sfide che riguardano un nuovo equilibrio nella gestione dei tempi e dei modi del lavoro ha parlato anche Giulio Carbone, Associate Partner in McKinsey, che ha coinvolto i partecipanti in un’appassionante simulazione a tema “Le nuove modalità del lavoro agile”. Il coinvolgimento non è mancato neanche nell’intervento della Professoressa Claudia Manca, Co-direttrice scientifica del Master in HR & Organization in BBS che ha condotto un’HR-thon basata sul caso studio che ha visto partecipe AEFFE Group, azienda protagonista della company visit del giorno succesivo.

Di nuovo in Villa giovedì 28 aprile per un keynote speech davvero speciale, non solo per la presenza di una relatrice come Charise Le, Chief Human Resources Officer – Member of the Executive Committee in Schneider Electric, ma anche per il tema affrontato, quello della sostenibilità, sempre più centrale per ogni tipo di organizzazione a qualsiasi livello. Lo speech, dal titolo “The role of HR function in the Sustainability transition”, ha presentato il caso di studio di Schneider Electric come esempio di transizione efficiente verso un modo di fare impresa più sostenibile. Charise Le ha ricordato come il tema dell’energia sia centrale rispetto a un discorso davvero realistico e completo in questo senso e che non è possibile parlare di sostenibilità senza parlare anche di innovazione. Ecco perché Schneider Electric investe il 5% del fatturato in Ricerca e Sviluppo. Per contestualizzare questi numeri, Charise Le ha fornito anche un overview dell’impresa, che conta oltre 128mila dipendenti in tutto il mondo e che nel 2021 ha fatturato 29 miliardi di euro. Ma investire in ricerca non basta più. Con il progetto “Life is On” Schneider punta a fare molto di più e, soprattutto, ha spiegato Charise Le, intende farlo mettendo al centro le risorse umane e il loro potenziale. Ecco allora che la strategia di Environment Social Governance (ESG) messa in campo per raggiungere gli obiettivi tracciati dagli SDGs viene resa più efficiente da un impegno a lungo termine e da obiettivi sia globali – come l’attenzione alle risorse e ai temi legati al cambiamento climatico e la creazione di pari opportunità nell’interesse di tutte le generazioni – sia locali, come l’impegno a costruire valore per le comunità. 

Charise Le HR

Obiettivi che sono sintetizzati in 5 parole chiave – clima, risorse, fiducia, uguaglianza e generazioni – e che possiamo ritrovare in un elenco completo di azioni da portare a termine entro il 2025:

  • Far crescere le nostre entrate verdi fino all’80%.
  • Aiutare i clienti a risparmiare ed evitare 800 milioni di tonnellate di emissioni di CO2
  • Ridurre del 50% le emissioni di CO2 dalle operazioni dei primi 1.000 fornitori
  • Aumentare al 50% il contenuto di materiale verde nei nostri prodotti
  • 100% di imballaggi primari e secondari privi di plastica monouso e che utilizzano cartone riciclato
  • 100% di fornitori strategici che offrono un lavoro dignitoso ai loro dipendenti
  • Aumento del livello di fiducia dei nostri dipendenti nel segnalare comportamenti non etici
  • Aumentare la diversità di genere nelle assunzioni (50%), nel management di prima linea (40%), nei team di leadership (30%) 
  • Fornire l’accesso all’elettricità verde a 50 milioni di persone
  • Raddoppiare le opportunità di assunzione per stagisti, apprendisti e neolaureati
  • Formare 1M di persone nella gestione dell’energia
  • 100% di presidenti di paese e di zona con impegni locali che hanno un impatto sulle loro comunità

 

“In Schneider Electric” ha spiegato Charise Le, fornendo ai partecipanti un importante spunto di riflessione, “aspiriamo a raggiungere il nostro scopo e la nostra missione aziendale dando potere alle nostre persone, aiutandole a raggiungere il massimo del proprio potenziale. Ci impegniamo ad agire con agilità e fiducia portando innovazione ai nostri clienti per poter risultare vincenti sul mercato”.

Perché se il mondo sta cambiando e ciascuno di noi deve pensare a come cambiare per restare al passo, tanto più è necessario che le aziende sappiano “resettarsi” per accogliere i nuovi valori, ormai fondamentali per attirare non solo nuovi clienti, sempre più attenti al purpose delle aziende che scelgono, ma anche risorse di talento. Diventa allora fondamentale il ruolo dell’HR Manager che è chiamato a gestire nuove modalità di lavoro, le cui parole chiave ruotano tutte intorno al concetto di benessere lavorativo: pensiero digitale, mindest agile, lavoro ibrido per soddisfare esigenze diverse di persone diverse. 

Studente HR

Charise Le ha mostrato a una platea particolarmente attenta e coinvolta come a modalità di lavoro più digitalizzate possa corrispondere un approccio più umano al lavoro stesso. Dare fiducia e diventare delle guide autorevoli, attente e competenti per le risorse è forse la vera sfida dell’HR management contemporaneo e si realizza anche attraverso una leadership più inclusiva. Ed è proprio sulla D&I e sui bias che spesso ci impediscono di comprendere le esigenze di persone molto diverse da noi, che si è concentrata l’ultima parte dello speech di Charise Le. Tantissime le domande scaturite proprio da questi temi, a dimostrazione di come l’importanza di mettere le persone al centro, verso un nuovo umanesimo digitale del mondo del lavoro, abbia fatto breccia nelle menti dei partecipanti ai Master in HR & Organization sia di Bologna Business School sia di IAE – Paris Sorbonne Business School. Ma l’esperienza di scambio non finisce qui: a maggio i partecipanti del Master in HR & Organization di BBS saranno ospitati da IAE – Paris Sorbonne Business School. I nostri studenti parteciperanno a sessioni didattiche e company visit nella capitale francese, in un’ottica fortemente legata all’internazionalizzazione e attenta alla costruzione di legami che oltrepassano i confini creando un valore sempre più condiviso.

 

Scopri di più sul Master in HR & Organization cliccando qui.



ISCRIZIONE

Back To Top