L’impatto sociale della tecnologia: le nuove frontiere dell’Open innovation

Giugno 5, 2019

Negli ultimi anni le aziende stanno sperimentando una profonda trasformazione grazie all’Open Innovation, nuovo approccio individuato dall’economista californiano Henry Chesbrough, che prevede una collaborazione tra le risorse interne e i mezzi, le idee e le soluzioni provenienti dall’esterno.
“Il coinvolgimento di privati, startup, università e istituzioni ha ampliato lo spettro d’azione della ricerca tecnologica, il cui impatto sociale è sempre più evidente e abbraccia sfere d’azione ogni volta diverse” (tratto da: smartceramicdistrict.it)

L’Open Innovation si traduce quindi nell’unione simbiotica di più partner provenienti da diversi contesti, che mettono in comune risorse, saperi e forze per sviluppare soluzioni innovative, con l’obiettivo di far fronte a tematiche attuali e di forte implicazione sociale sulla vita quotidiana: la riduzione delle emissioni di carbonio, la lotta contro alcune malattie e la messa a punto di prodotti e servizi più eco-sostenibili, sono solo alcune delle sfide per cui la scienza è chiamata in causa, come sottolineo nell’editoriale scritto in collaborazione con Joon Mo Ahn, Graduate School of Management of Technology (Sogang University), Nadine Roijakkers, Faculty of Management, Science, and Technology, (Open University) e Letizia Mortara, Institute for Manufacturing (University of Cambridge).

Organizzazioni come Emergency, adottano già soluzioni frutto dell’Open Innovation, facendo leva su risorse locali per fornire servizi medici e trasferire le conoscenze fondamentali alle comunità dove operano. Nella stessa ottica, l’Unione Europea e molti altri governi che coinvolgono i cittadini nell’amministrazione pubblica, sviluppano dinamiche di innovazione condivisa come Living Lab e progetti di Smart City, per produrre cambiamenti significativi o duraturi nella vita delle persone.

L’innovazione tecnologica si fa così portavoce di benefici non solo scientifici ma anche culturali, sociali, economici, politici e ambientali, che devono diventare parte integrante anche della formazione manageriale dei leader di domani. Il Global MBA in Innovation Management di Bologna Business School forma aspiranti manager dell’innovazione provenienti da tutto il mondo con un percorso accademico dalla forte impostazione pratica, pensato per renderli in grado di intercettare l’innovazione di frontiera e renderla un motore di crescita per le imprese.

L’impatto sociale della trasformazione tecnologica non è infatti un fenomeno a breve termine, ma coinvolge vari attori in una prospettiva di medio-largo raggio: questa visione costruttiva dell’innovazione chiama difatti in causa tanto organizzazioni legate all’educazione come università e istituti di ricerca, quanto enti no profit, politici e target di un pubblico specifico. Ognuno di questi stakeholder assume così ruoli diversi all’interno di un medesimo processo, partecipando a meccanismi che contribuiscono a dirigere la strategia verso azioni di forte impatto sotto più punti di vista. Si tratta tuttavia di un continuous improvement, sia in termini di definizione di obiettivi strategici che di implementazione dei medesimi processi, a tal punto che l’“OI” è stata definita da alcuni “innovazione innovativa” (Chesbrough, 2003).

Un approccio, in definitiva, dagli innumerevoli vantaggi per le parti coinvolte, dato che lavorare all’interno di team composti da know how di diversa provenienza e creare collaborazioni proficue tra settori trasversali permette di migliorare le proprie capacità di apprendimento e di sviluppare un focus più costruttivo: tutto ciò richiede al contempo apertura e dinamismo, a maggior ragione se consideriamo l’epoca attuale in cui la globalizzazione del mercato del lavoro e la diffusione delle tecnologie digitali ci impone di vivere in un mondo perennemente connesso e in continuo divenire.

Mai come ora l’unione fa la forza, sempre e quando una forma mentis multidisciplinare ci consente di vedere nell’innovazione tecnologica la chiave per migliorare il nostro quotidiano.

 

– di Riccardo Fini, Direttore Scientifico del Global MBA Innovation Management

Tratto da:
Leveraging Open Innovation to Improve Society: Past Achievements and Future Trajectories
Joon Mo Ahn, Nadine Roijakkers, Riccardo Fini, Letizia Mortara, R&D Management 

 

 

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