My Story, Our Story: Elena Binacchi

Giugno 23, 2017

Gli Alumni di Bologna Business School si raccontano: il prima, il dopo e i ricordi della vita da studente, per una storia di sé e della propria esperienza professionale, per una storia della nostra Community. Protagonista del questo episodio è Elena Binacchi Head of Marketing & Communication di OPEM.

La Soundtrack scelta da Elena è The Passenger di Iggy Pop.

Ouverture: Parma, musica e gastronomia

Nata e cresciuta a Parma, Elena ha una formazione molto particolare. Compie gli studi in pianoforte, iniziandoli dalle medie annesse al Conservatorio cittadino, e li prosegue alle superiori, iscritta all’Istituto Alberghiero. “Amo le scuole dove si fa pratica.” Della musica ama la tensione verso la sensibilità, la possibilità di coltivare un linguaggio diverso che le consente di mettere le mani sulla tastiera di un pianoforte in perfetta e meditativa solitudine.

Nell’alberghiero al contrario scopre la socialità. “Cucina, sala e ricevimento mi portavano a stare a contatto con persone che venivano da altre città. Ho scelto ricevimento perché in hotel conosci anche molti stranieri, le loro abitudini, le loro esigenze. E nella pausa si mangiava molto bene. Un’esperienza che mi è venuta utile successivamente”.

The story so far: due esperienze e una scommessa

Non ho fatto l’Università. Sentivo che non era il momento e ho preferito impegnarmi subito nel mondo del lavoro”. Elena è una persona molto dinamica, ha bisogno di fare esperienze concrete. Immediatamente dopo l’alberghiero viene assunta in un importante hotel di Salsomaggiore, dove ha ruoli di responsabilità come la chiusura della cassa. Dopo due anni è segretaria in una scuola di lingue, dove ha occasione di affinarle e mantenere uno stretto contatto con gli stranieri, quindi decide di fare impresa aprendo un’agenzia di comunicazione.

“È stata una scommessa. L’ho aperta con un socio, un gallerista brillante e pieno di idee, tramite un finanziamento. Ci siamo fatti conoscere, in modo indipendente, senza usare la scorciatoia dell’azienda di famiglia. Abbiamo organizzato mostre d’arte, unendo l’antico con il contemporaneo, spostandoci progressivamente nella comunicazione per le aziende.” Elena impara ad avere un dialogo diretto coi potenziali clienti, a essere continuativa su più piani lavorativi.

L’ingresso in azienda

Dopo anni di agenzia di comunicazione si sente pronta per entrare nell’azienda di famiglia. Un’azienda con 40 anni di vita, creata dai genitori. La OPEM, con 110 dipendenti, è una realtà internazionale nell’importante comparto italiano del packaging, specializzata nell’ambito del caffè. “I miei genitori mi misero alla prova per vedere se portavo all’azienda qualcosa in più. E immediatamente notai che doveva essere fatto di più nella comunicazione. Ho cominciato a cambiare l’immagine aziendale senza fretta e senza rischiare. Cambiando il volto pubblico di OPEM desideravo imprimere un aspetto di maggiore prestigio all’azienda.”

Lavorare su immagine e comunicazione di impianti industriali non è facile. Elena comincia con gli allestimenti fieristici, creando lo slogan “le nostre mani nel cuore dei vostri impianti” collegato a una mostra su pannelli di fotografie che ritraevano i dipendenti al lavoro. “Nel frattempo ho approfondito la conoscenza di tutti i reparti, dai magazzini alla produzione. I dipendenti mi guardavano con sospetto, essendo una donna e per di più figlia dei proprietari. Una circostanza in cui è necessario più che mai avere grande umiltà. Ora, conoscendo bene il funzionamento dell’azienda, posso comunicare in modo più appropriato e con maggiore credibilità. E il rapporto con i dipendenti è ottimo”.

Oggi Elena coordina un team (nel quale, tiene a precisare, vige una grande fiducia) che le ha permesso di stringere una forte collaborazione col comparto commerciale e viaggiare nel mondo per conoscere i clienti esteri per capire quale comunicazione è più adatta nei differenti mercati.

Perché (e come) Bologna Business School

Credo si faccia sempre in tempo a studiare.” E ancora “Ogni cosa a suo tempo.” L’entusiasmo di Elena non esclude di entrare nelle aule universitarie, ma, da persona concreta, ha prima di tutto colto l’occasione di accedere all’Executive Master in Business Administration di Bologna Business School raccogliendo il suggerimento di chi lo ha già frequentato. “Ero spaventata all’idea di impegnarmi sia nel lavoro che nello studio. Temevo di trovare persone di grandi aziende con le quali potesse essere difficile rapportarsi. E invece ho scoperto un gruppo di colleghi straordinario, molto accogliente e collaborativo. E poi quello di BBS è un bellissimo corso di studi, dove si parla anche di piccole e medie aziende.”

Una quota dei posti disponibili per il Master è riservata a chi, pur non essendo laureato, possa dimostrare di essere meritevole grazie alle competenze acquisite. “Quando mi sono presentata per le selezioni ho spiegato che lavoravo in azienda e che in prospettiva avrei dovuto dare sempre di più una mano ai miei genitori.” Per Elena frequentare BBS è voluto dire riordinare e approfondire tematiche che aveva conosciuto “sul campo”. “Mi sono resa conto che nell’operation management in azienda possiamo fare di più. Ora so quali parti leggere nella contabilità, saperci buttare un occhio anche se non sono una amministrativa. Come affrontare problemi nell’ambito delle risorse umane. Ho acquisito più consapevolezza. BBS mi ha dato queste informazioni.”

Un consiglio a uno studente

Coltiva i rapporti con gli insegnanti, i testimoni invitati, i tuoi colleghi di corso, perché riceverai aiuti sul piano pratico, ottenendo strumenti utili da utilizzare nel lavoro di tutti i giorni. Con l’EMBA BBS ti rendi conto delle mancanze nella tua azienda o di quella per la quale lavori. Se hai la grinta per cambiare e sai come farlo, senza entrare in urto con nessuno, questo master potrà portare un significativo cambiamento in te e nell’ambiente in cui lavori.”



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