Da promotore a consulente: com’è cambiato il ruolo del Wealth Management Specialist?

Dicembre 9, 2019

A fronte di una spinta alla digitalizzazione costante e pervasiva, sono davvero tanti i settori in cui lo human factor continua a essere il fattore chiave di professioni complesse, in cui l’elaborazione tecnologica da sola non basta a fare la differenza.

Tra queste il Wealth Management Specialist: “La digitalizzazione non deve essere vista come minaccia dal consulente finanziario, ma come un’opportunità per svolgere il proprio lavoro in maniera più efficace”, chiara la posizione di Massimiliano Marzo, Direttore Scientifico del Master in Wealth Management di Bologna Business School che spiega come questo processo di trasformazione sia funzionale nel rapporto cliente-consulente.

“Molti consulenti finanziari temono che le possibilità offerte dalla tecnologia possano minare il proprio lavoro, ma in realtà la tecnologia è un rafforzativo della consulenza finanziaria”.

La componente essenziale di questa professione è la capacità relazionale, l’empatia, che garantisce la costruzione di un rapporto di fiducia duraturo con il cliente.
“In qualche modo il consulente deve essere un bravo psicologo, capace di muovere le leve giuste nei propri clienti. Questo non potrà mai essere fatto da un algoritmo“, continua il Direttore Marzo.

L’evoluzione del ruolo del Wealth Management Specialist è evidente, “In passato il consulente era un venditore di fondi, infatti era chiamato promotore, oggi questa professione è orientata a fornire un valore aggiunto al cliente su altri fronti. Il consulente è una specie di medico del denaro: Money Doctor, che accompagna il cliente in ogni processo decisionale”.

La trasformazione di questa professione è avvenuta negli ultimi 2-3 anni e questa nuova forma mentis caratterizzerà le generazioni future nel settore della consulenza patrimoniale.

“Un importante ricambio generazionale, nell’ambito della consulenza, è alle porte”, e Bologna Business School, grazie al Master in Wealth Management, sarà in grado di fornire ai giovani neolaureati gli strumenti necessari per diventare esperti nella gestione del patrimonio sfruttando al meglio il processo di digitalizzazione.



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