Narcisismo al vertice: l’influenza della psicologia dei CEO sulle strategie di hedging nel settore dell’Oil & Gas.

Novembre 13, 2023 5 min di lettura

L’interazione tra la psicologia dei leader aziendali e le strategie di gestione del rischio è un argomento che sta guadagnando sempre più attenzione nel mondo accademico. Lo studio condotto da Emanuele Bajo (Università di Bologna), Håkan Jankensgård (Università di Lund) e Nicoletta Marinelli (Università di Macerata), affronta la questione con una metodologia rigorosa, a partire da dati empirici, fornendo spunti significativi per la comprensione del comportamento aziendale in relazione alle caratteristiche psicologiche dei leader. Il contesto teorico è quello dell’Upper Echelons Theory, che sostiene, in estrema sintesi, che le politiche aziendali sono modellate proprio dalle caratteristiche dei suoi principali responsabili decisionali. In particolare, lo studio esamina il ruolo del narcisismo, un tratto psicologico caratterizzato da un senso esagerato del proprio valore e da un incessante bisogno di ammirazione, nel comportamento dei CEO. L’obiettivo è evidenziare come tale tratto possa influire sulle decisioni aziendali riguardanti l’adozione di hedging selettivo, un approccio che modula l’ampiezza e la tempistica delle operazioni di copertura finanziaria in risposta alle dinamiche di mercato.

Nel contesto di questo quadro teorico, il team di ricerca ha sviluppato due ipotesi chiave:

  • Ipotesi 1: i CEO narcisisti sono associati a un maggiore hedging selettivo. 
  • Ipotesi 2: in seguito a un evento avverso, le aziende con un CEO dai tratti narcisistici riducono il loro hedging selettivo in modo comparativamente maggiore rispetto alle aziende guidate da CEO che non hanno tratti narcisistici.

La seconda ipotesi si basa sul cosiddetto “paradosso narcisistico”: mentre in condizioni normali queste persone ottengono punteggi elevati in autostima e grandiosità, in condizioni avverse si rivelano fragili, dotate di scarsa autostima e inclini a sgretolarsi. Si va così a confutare l’idea, sostenuta in altri contesti, che i dirigenti con tratti narcisistici siano più adatti a prendere decisioni in tempi di crisi perché supportati da forte autostima e notevoli capacità decisionali.

L’analisi prende in considerazione un campione di 920 osservazioni, corrispondenti a 83 aziende uniche nel settore dell’Oil & Gas negli Stati Uniti, tra il primo trimestre del 2013 e il secondo trimestre del 2016. Queste aziende sono state selezionate in base a criteri ben definiti, tra i quali un minimo di $1 milione di attività totali e dati sufficienti sui loro derivati. Il narcisismo dei CEO è stato misurato attraverso l’analisi linguistica delle trascrizioni delle chiamate sugli utili delle aziende, focalizzandosi sull’uso dei pronomi in prima persona singolare (come “io”, “mio”, “me”) rispetto al totale dei pronomi in prima persona utilizzati. Questo metodo è stato validato da studi precedenti e si è dimostrato valido anche quando controllato per altre caratteristiche socio-demografiche e tratti della personalità. Il campione di studio comprende 3.284 documenti da 126 CEO. L’analisi si concentra sulla sezione “Domande e Risposte” delle chiamate sugli utili, dove è più probabile che emergano atteggiamenti narcisistici. Per identificare i pronomi e calcolare il punteggio di narcisismo, sono stati utilizzati strumenti di analisi del linguaggio naturale. La copertura selettiva è stata calcolata seguendo una definizione specifica, che prende in considerazione variabili come il rapporto di copertura e la produzione prevista. Il modello empirico utilizzato per testare l’effetto del narcisismo del CEO sulla copertura selettiva ha anche preso in considerazione, come controllo, variabili quali la dimensione dell’azienda e la leva finanziaria. Il punteggio medio di narcisismo tra i CEO è stato di 0,20, mentre la media della copertura selettiva è stata di 0,16.

Uno dei risultati più sorprendenti è che il 92% dei CEO nel campione ha parlato di hedging durante le chiamate sugli utili, sottolineando il proprio coinvolgimento diretto nelle decisioni di copertura. Questo dato è particolarmente rilevante, perché dimostra che la copertura non è una decisione delegata a livelli gerarchici inferiori, ma è una strategia che coinvolge direttamente il vertice aziendale. Inoltre, lo studio ha rilevato che le aziende con CEO narcisisti praticano più frequentemente l’hedging selettivo, andando così a verificare la prima ipotesi. Questo comportamento è stato ulteriormente esaminato nel contesto di un evento avverso, come il crollo dei prezzi del petrolio nel 2014. Sorprendentemente, le aziende con CEO narcisisti hanno ridotto il loro hedging selettivo in modo più significativo rispetto alle altre aziende, in linea con il “paradosso narcisistico”, confermando così anche la seconda ipotesi.

Questi risultati sono stati sottoposti a numerosi test di robustezza, che hanno confermato la validità delle conclusioni. Ad esempio, l’analisi ha escluso la possibilità che il narcisismo del CEO potesse essere semplicemente un proxy per l’eccessiva fiducia, un altro tratto psicologico che potrebbe influenzare le decisioni di copertura. La correlazione tra narcisismo ed eccessiva fiducia è risultata, infatti, essere solo -0,03, che non è statisticamente diverso da zero. Le implicazioni di questi risultati sono profonde, soprattutto per le aziende che cercano di valutare e migliorare le strategie di gestione del rischio, con un focus particolare sulle fasi di crisi economica o di avversità nel settore. Questo studio apre dunque nuovi orizzonti nell’analisi delle strategie finanziarie delle aziende, perché è il primo in assoluto che prova a far luce su un argomento poco esplorato, anche se, in precedenza, altri studi avevano già toccato temi simili. Ad esempio, una ricerca del 2015 aveva notato che le aziende tendono a fare scelte finanziarie più audaci quando hanno avuto successi passati, probabilmente perché i successi aumentano la fiducia dei dirigenti. Un altro studio aveva osservato che i manager più giovani e con meno esperienza, spesso con un MBA, sono più inclini a variare le somme investite in operazioni di copertura. Questa ricerca, però, va oltre, esplorando come il narcisismo del CEO possa influenzare una gamma più ampia di decisioni aziendali, integrando studi precedenti che avevano messo in evidenza come la personalità del CEO influenzi aspetti dell’azienda quali la strategia generale, la propensione a fondersi o acquisire altre aziende, e le scelte contabili e fiscali.

In sintesi, questo lavoro non solo aggiunge una nuova prospettiva alla comprensione delle strategie di copertura finanziaria, ma offre anche spunti per capire come la personalità del CEO possa influenzare le decisioni aziendali in periodi di crisi.  

Articolo tratto da
Me, myself and I: CEO narcissism and selective hedging
Editore
European Finacial Management
Autore
BBS
Anno
2021
Lingua
Inglese