Toni Belloni, Managing Director di LVMH, alla Graduation 2018 di BBS

Luglio 3, 2018

“Noi guardiamo sempre a ciò che abbiamo alle spalle, alla nostra storia. Ma poi andiamo verso il futuro.” Così Toni Belloni, Managing Director di LVMH, riassume con estrema semplicità la strategia dell’azienda. Una strategia capace di trasformare un portfolio di oltre 70 marchi con identità forti e distinte, nel più importante gruppo del lusso mondiale. Toni Belloni, da 17 anni il più stretto collaboratore di Bernard Arnault, Presidente e proprietario di LVMH, condividerà con la Community di BBS la sua esperienza a capo della gestione strategica e operativa del Gruppo il prossimo 6 luglio, in occasione del suo Commencement Speech alla Graduation 2018 in Aula Magna Santa Lucia a Bologna.

Laureato in Economia presso l’università di Pavia, Belloni entra fin da subito nel mondo dei grandi complessi industriali internazionali. La sua carriera inizia nel 1978 in Procter & Gamble, dove ricopre posizioni di crescente responsabilità negli Stati Uniti, in Grecia, in Belgio e in Svizzera, prima di essere eletto nel 1999 Presidente di Procter & Gamble per l’Europa. Nel 2001 entra in LVMH con la funzione di Direttore generale nonché di Responsabile per la gestione strategica e operativa delle aziende del Gruppo. È inoltre membro del consiglio di amministrazione di LVMH e Presidente del comitato esecutivo.

LVMH ha sede a Parigi, quasi 120.000 dipendenti e 2.400 negozi in tutto il mondo. Si caratterizza per l’alta qualità e il carattere elitario dei propri prodotti, realizzati per il 90% in Europa e distribuiti per il 70% fuori dai confini dell’EU. Solo in Italia, il Gruppo possiede 23 siti produttivi nei quali ha investito oltre 120 milioni l’anno negli ultimi 5 anni. “Abbiamo l’orgoglio, non solo di aver investito molto,” ha dichiarato Belloni in un’intervista di marzo 2017 per il settimanale L’Economia del Corriere della Sera, ”ma anche di avere delle manifatture spettacolari, come quella di Bulgari a Valenza o quella di Berluti a Ferrara. Pensiamo di raddoppiare la struttura produttiva di Fendi in Toscana e abbiamo piani per Céline.”

Le manifatture di eccellenza nel nostro paese impiegano oltre 8 mila dipendenti e portano alto il nome del know-how e della manualità artigiana italiana. Tra gli esempi eccellenti troviamo anche lo stabilimento di Louis Vuitton di Fiesso d’Adda, nato in un territorio dove il patrimonio di competenze artigianali si tramanda già dal 18esimo secolo. Oltre a Berluti e Bulgari, sono italiani all’interno del Gruppo anche altri grandi marchi del lusso come Fendi, Emilio Pucci e Loro Piana.

Secondo Belloni, al giorno d’oggi la sfida determinante del lusso è la continua trasformazione dei clienti. Bisogna sapersi adattare al cambiamento ma anche guidarlo, oppure si rischia di subirlo. L’incredibile patrimonio di aziende uniche e distintive del Gruppo, di cui più di 20 ultracentenarie, deve perciò continuare a essere desiderabile, fresco e sorprendente. Per arrivare a questo risultato è necessario far crescere i talenti, i leader di domani, perché guidino con coraggio, visione e creatività questa continua evoluzione. Questo è anche l’impegno concreto che LVMH porta tra i giovanissimi con l’Istituto dei Mestieri di Eccellenza, un’iniziativa volta a sviluppare il know-how artigiano, lanciato prima in Francia e attivo in Italia dall’aprile del 2018.

“La leadership è una corsa sulla lunga distanza. Per essere dei buoni leader, bisogna puntare su autenticità, curiosità, passione e carattere”. Formare nuovi leader, capaci di portare avanti lo spirito del gruppo con la giusta propensione all’innovazione, è fondamentale secondo Belloni. E sui talenti ribelli, tema della XII Reunion degli Alumni di BBS, dice: “I bastian contrari sono molto preziosi per qualsiasi squadra, qualsiasi attività. Hanno il coraggio di mettere in discussione la saggezza comune.”

 

Per seguire dal vivo il Commencement Speech di Toni Belloni il 6 luglio, visita la pagina dedicata allo streaming dell’evento.



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