My Story, Our Story: Federica Ragusa

Giugno 13, 2016

Gli Alumni di BBS si raccontano: il prima, il dopo e i ricordi della vita da studente, per una storia di sé e della propria esperienza professionale, per una storia della nostra Community. Protagonista del XXI episodio è Federica Ragusa, Sales Account presso TeamSystem, MBA Serale.

La soundtrack scelta da Federica è TNT degli AC/DC. 

Ouverture
“Un’eredità che mi tiro dietro fin da quando ho conosciuto il Giappone. I disegni che faccio sono molto simili ai manga e appartengono più in generale al mondo fantasy. E’ una cosa che tengo molto per me. Uno sfogo interno, condiviso fra gli amici e, letteralmente, fra le quattro mura di casa. In realtà è qualcosa che faccio fin da piccola. Disegno e poi scatto una fotografia, per consolidarne il ricordo. Disegno sui muri in bianco e nero e solo a matita perché il foglio è sempre stato troppo piccolo per la mia fantasia. E ogni volta che ho cambiato casa ho dovuto ridipingere i muri. E’ più forte di me”.


The Story so far

Federica non è una writer. Non è neanche una artista professionista. Federica per professione, e come formazione, si è occupata soprattutto di lingue. “Sono di Grottaglie, vicino a Taranto, ma ho studiato a Lecce, dove esiste un corso universitario per traduttori e interpreti molto rinomato”. Viaggiare, comunicare in lingue diverse; questa è l’altra passione, o meglio la vocazione di Federica. “All’università era richiesto come obbligatorio lo studio della lingua inglese e di una seconda lingua orientale fra cinese e giapponese. Allora l’unica lettrice madrelingua era giapponese, e questo è stato decisivo per la scelta”. E’ da qui che parte l’avventura che la porterà in Inghilterra, in Francia, in Olanda, in molti altri Paesi come, appunto, il Giappone.

La “sindrome di Marco Polo”
Un mondo nuovo. Così Federica descrive il suo approdo all’ambito commerciale nell’agroalimentare. Dopo molti viaggi per il mondo (studio e turismo), approda a Bologna per un tirocinio valutato come stage, con una retribuzione insufficiente per trasferirsi. Una piccola azienda che si occupa di trading con l’estero. Ma Federica accetta le condizioni iniziali per crescere professionalmente. “Dovevo occuparmi di tutti i contatti con i grossisti e gli importatori dall’estero e curare tutta la vendita. Gestivamo anche un ufficio in outsourcing con le aziende italiane che non avevano un ufficio estero”. I primi mesi di stage matureranno in tre anni di contratto in cui impara a gestire il back office e quindi il ruolo di commerciale estero. Oriente e commercio. Due passioni di Federica per le quali potremmo coniare il termine “sindrome di Marco Polo”. Con l’agroalimentare in realtà torna alle radici “Mio padre è sempre stato un commerciale nel settore vinicolo. Quando ero giovanissima lo aiutavo in estate, fra cantine e rivendite. In Puglia è comune come lavoro perché l’economia gira molto attorno alla terra da viti. Il Primitivo è di Manduria, vicino a casa mia”.

Globetrotter
Una breve parentesi nel settore finanziario B2C e poi altri tre anni nel recruiting di profili per le aziende. “Da stagista al middle management, fino agli executive.” Federica lavora su due fronti: sondare le competenze dei candidati e trovare come inserirli al meglio nel processo aziendale “La metodologia era quella di apprendere ascoltando i candidati. Da un colloquio operativo puoi trarre molto dalle persone. Anche per la tua crescita.” A quel punto Federica si trova davanti a un bivio: o diventare HR o dedicarsi al settore vendite, visto che il lavoro di “placement” dei candidati era di fatto commerciale.E qui torna la vocazione di Federica. Decide per una carriera da commerciale ma dentro a una nuova azienda che si occupa di sistemi informatici. “Cerco nuovi clienti e propongo soluzioni adatte alle necessità delle aziende, analizzandone i processi funzionali”. Ed è qui che conosce BBS. Da qui compie il grande salto di competenza.

Perché BBS
“L’idea di intraprendere un master nasce dalla volontà di completare le mie competenze.” Federica arriva in BBS grazie ai contatti che l’azienda ha con la Scuola. “E’ stato il mio attuale capo, che ha frequentato un master BBS, a indirizzarmi a Villa Guastavillani. Ho condiviso con lui questa volontà di colmare le esperienze”. Ora Federica riesce davanti ai clienti a parlare di cash flow di bilanci, ha rafforzato il lato digital della sua professione, ha maggiore consapevolezza del sales, ha appreso le regole di finanza. “Molto del mio know how professionale l’ho appreso con la pratica. Mi serviva una overview teorica da portare nel contesto aziendale. Ho sistematizzato. Soprattutto materie come amministrazione, contabilità e finanza, fino ad allora ignote. Avevo un approccio al numero commerciale, non certo finanziario.” Risultato? Da quest’anno, fine gennaio, Federica è responsabile di un ramo aziendale del quale gestisce dai commerciali ai consulenti tecnici.

Un consiglio a uno studente
“Decidere di fare contemporaneamente due cose è una sfida”. Federica si trova davanti al sacrificio di lavorare e studiare. “Finire al lavoro e andare a Scuola dalle 18 alle 22 non è una cosa semplice, ma è stata importante. Prima di tutto perché lo sforzo è stato premiato e in azienda ho avuto incarichi dirigenziali e uno sviluppo della carriera. Tanto sacrificio sviluppa anche la motivazione personale. Ho scoperto che con la volontà e la motivazione si può fare tutto.” E poi il valore aggiunto di un’esperienza in BBS: “oltre alle competenze che si acquisiscono, si incontrano persone con cui condividere esperienze. Conoscere menti brillanti fornisce nuove idee da punti di vista professionali diversi. Il potere della rete è quella di dare continue opportunità che non si esauriscono mai. A uno studente direi: approfittane fino in fondo”.

 



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