My Story, Our Story: Alexander d’Orsogna

Marzo 29, 2016

Gli Alumni di BBS si raccontano: il prima, il dopo e i ricordi della vita da studente, per una storia di sé e della propria esperienza professionale, per una storia della nostra Community. Protagonista del XVIII episodio è Alexander D’Orsogna, Country General Manager a Vueling Airlines, MBA Part-time (formula weekend).

La soundtrack scelta da Alexander è: Born in the USA di Bruce Springsteen.

Born in the USA
L’approdo a New York con la consapevolezza di un lavoro tutto da costruire. Un ragazzo che arriva e che mattone per mattone – è il caso di dirlo – costruirà la sua impresa edile, il suo sogno americano. Passa una generazione. E’ adolescente anche Alexander quando percorre la strada a ritroso, questa volta con un biglietto aereo. A New York è nato e cresciuto. “Una città europea, ma soprattutto italiana”. In famiglia i genitori gli parlano in italiano, lui risponde in inglese. “Questa confusione linguistica è tipica delle famiglie immigrate”. Una scelta educativa che vuole tenere salde le radici nella cultura italiana. E, dopo quindici anni nella grande mela, Alexander viene mandato a Lanciano per terminare le superiori e iniziare l’università “con l’accordo di tornare negli States per un master”. L’università in Europa non ha costi proibitivi “non è riservata a una élite ristretta. In Europa è possibile ricevere un’istruzione di alto livello”, senza accendere mutui o ipotecare beni. E poi ha una marcia in più. “Harvard è strategia pura. Se lavori alla Morgan Stanley va bene. Stock option, equity, borsa, insomma alta finanza. Manca un legame con il day by day. Cosa che invece ho trovato in BBS”

Perché BBS
Alexander arriva in BBS attraverso il business network della Scuola. “BBS aveva formato tanti altri manager Alitalia, esattamente dieci. Io ero l’undicesimo”. Si tratta, come in altri casi, di accordi fra le aziende e BBS per formare i propri dipendenti in una visione olistica del management. “Crescita della conoscenza”, così la sintetizza Alexander. “Un dirigente che conosceva profondamente la Scuola e che mi aveva preso a cuore mi seleziona per questa esperienza. Nelle lezioni accademiche quotidiane ricordo una grande concretezza legata a casi specifici lavorativi. Ho imparato che non esiste il top-down, esiste il bottom-up.” Dalla ricchezze delle piccole e medie imprese del territorio emiliano-romagnolo Alexander prende il meglio delle esperienze, la freschezza delle idee. Solo da quelli può nascere l’innovazione, quella che ti sorprende. E in BBS gli incontri con le eccellenze sono numerosi. Anche fra i banchi delle aule. “Anche quello è business network: una rete di colleghi con i quali nasce, in un ambito piacevole, amichevole, autorevole senza essere autoritario, un confronto di una ricchezza entusiasmante”. Il rapporto mostra il suo lato più emozionante anche quando, finito il Master, qualcuno darà una mano a chi si trova in difficoltà. La rete è anche capitale sociale, forse la cosa più importante.

Sentimental Journey
La vita di Alexander è una serie di crocevia dove una strada conduce a un lavoro e l’altra a un amore. E Alexander, concreto, lucido, quello che si definisce con termine logoro una persona di successo, sceglie immancabilmente l’amore. A ciascuno il suo percorso. “Dopo il master il lavoro per una casa farmaceutica, poi la finanza pura, quindi il servizio militare. Uno degli ultimi scaglioni della leva obbligatoria. E dire che avendo la doppia cittadinanza potevo scamparla. Poi KLM, con una job rotation impressionante, una sorta di EMBA sul campo. Gira per lavoro il mondo, quindi col passaggio in Alitalia si ferma per un periodo facendo carriera all’interno della compagnia di bandiera riuscendo, non senza sacrifici, a seguire il Master in BBS. “Una prova del fuoco. Questa esperienza ha disinnescato quello che era il potenziale trasformandolo in atto”. Alexander partecipa alle riunioni di lavoro in azienda non più come “rookie” ma con il rispetto dovuto a un dirigente. “Poi Qatar Airlines, la “Cartier” del trasporto aereo.”
Da uomo dotato di risorse aver curato i rapporti umani e sentimentali ha rafforzato il suo carattere piuttosto che indebolire la carriera. Anzi ha dato un ordine alle priorità e quindi un senso alle scelte. Un sentimentale. Ma con una grande dose di saggezza.

Bologna e la Red Banana
“I valori di Bologna: è il laboratorio sociale e culturale d’Italia, anzi uno dei principali d’Europa. L’università non è Oxford, e proprio per questo sotto molti aspetti è meglio”. Non c’è un campus a chiudere in una gabbia dorata gli studenti. Il contatto con un contesto fatto di storia, cultura, sperimentazione, gastronomia, si traduce in una definizione: “Qualità della vita”. E dove c’è qualità della vita i risultati sono conseguenti. “Un contesto vivo che mi è servito. La mia esperienza in Catalogna per Vueling mi ha fatto scoprire una regione avanzata che, attraverso la leva fiscale e i progetti europei gestiti sapientemente, ha letteralmente copiato dall’Emilia-Romagna per produrre eccellenza”. E’ la “Red Banana”, quella zona curva che va dalla Toscana corre attraverso la pianura padana e sale su per il Veneto che rappresenta, in termini di intelligenze imprenditoriali, la risorsa italiana sulla quale puntare, anche per individuare nuovi centri aeroportuali di portata internazionale. “Red perché era considerata a torto una parte critica nello sviluppo rispetto ad aree ad alta concentrazione di grandi industrie come il Piemonte o la Lombardia. Solo dopo si è capito che, per dire, va male la FIAT entra in crisi un indotto enorme. Mentre l’Italia dei comuni ha nel suo sistema territoriale a rete e nodi la sua forza”.

Un consiglio a uno studente
Quello di Alexander è abbastanza articolato: “Fai un Master per crescere. Gli head-hunter stanno cominciando a valutare sempre di più le potenzialità e non il pregresso. A Yale ti formano per assicurarti un posto di lavoro. In BBS tengono alta la percentuale di placement aiutandoti a saper cogliere le opportunità. Quindi approfitta di un ambiente come quello in BBS dove un docente ti segue nella parte fondamentale dei moduli per tutto il percorso. Non ci sono professori che vedi per una parte delle lezioni poi scompaiono”. E andando più sull’informale “Non avere paura di dire delle sciocchezze né in classe né coi professori. Il clima amichevole è un vantaggio, perché non inibisce l’intelligenza come in alcune Scuole dove vige una formalismo istituzionale. Impara a conoscere i tuoi professori attraverso il dialogo diretto, approfondisci la conoscenza con i tuoi colleghi di corso nel modo migliore: davanti a un bicchiere. E i risultati sono garantiti.”



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