Martina Grimaldi e la gestione della sconfitta

Gennaio 24, 2020

Che si tratti di una mancata promozione o di un colloquio lavorativo non andato a buon fine, la carriera di un professionista può non raggiungere il traguardo desiderato esattamente come può accadere a uno sportivo in pista, in campo o, come nel caso di Martina Grimaldi, in piscina.

La nuotatrice bolognese – campionessa mondiale nei 10 km a Roberval nel 2010 e nella 25 km a Barcellona nel 2013, campionessa europea nella 25 km a Berlino nel 2014 e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 – ha incontrato gli studenti del Master in Gestione d’Impresa, affrontando un tema al contempo scomodo e formativo: come gestire e superare la sconfitta.

“Per me la medaglia più importante non è stato l’oro ai mondiali, ma l’argento dell’anno prima – ha raccontato la campionessa – perché ha generato la spinta che mi ha permesso di arrivare alle Olimpiadi: lo sport, come il lavoro, è un percorso di crescita continua che mette di fronte a decisioni da prendere e difficoltà da affrontare con studio e determinazione, ma anche apertura a nuove sfide”.

Prendere dei rischi, cadere, rialzarsi, tutto può essere per la campionessa un ‘perché no?’, nonostante le difficoltà: “il segreto è pensare positivo e non abbattersi, anche e soprattutto dopo le sconfitte, che insegnano sempre molto più delle vittorie”.

Da questo punto di vista, sottolinea Nicola Tomesani, docente di Marketing e Comunicazione per il Food & Wine e Direttore Scientifico del MBA Part-time Serale di Bologna Business School, sport e management  hanno molto in comune: per entrambi è richiesto un grande investimento di tempo e impegno, la strategia è fondamentale così come lo studio dei competitor, e spesso il lavoro di squadra è di gran supporto. “Martina Grimaldi ha indicato che dagli errori si può migliorare – commenta Tomesani – Un’idea spesso sottovalutata, sostenuta di recente con forza dal matematico e filosofo Nassim Taleb, che ne fa uno dei principi dell’antifragilità: gli errori non fatali sono informazioni che irrobustiscono i processi decisionali e l’organizzazione”.

Si ringrazia LGS per aver reso possibile quest’incontro.



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