Le opportunità della Nuova via della Seta

Novembre 7, 2019

La Via della Seta è un termine impregnato di storia che da Marco Polo ad oggi riconosce al nostro Paese un ruolo privilegiato nei rapporti commerciali con l’Oriente.

Il nome apparve per la prima volta nel 1877 nel resoconto del geografo tedesco Ferdinand von Richthofen, per indicare la rete di circa 8.000 km composta da itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo i quali si erano sviluppati i commerci tra la Cina e l’Antica Roma.

Eppure Italia e Cina non sono mai state più vicine come in questo 2019.

Lo scorso marzo il Primo Ministro italiano Giuseppe Conte e il Presidente cinese Xi Jinping hanno firmato un protocollo d’intesa sul progetto della Nuova Via della Seta, per sancire una serie di accordi bilaterali che includono investimenti cinesi nei porti italiani e cantieri congiunti in Africa. Sul tavolo delle trattative, anche una maggior presenza reciproca nel settore bancario, nel commercio di prodotti agricoli, nell’export alimentare e nel turismo.

La Cina, il quinto partner commerciale per l’industria italiana, si conferma come un mercato ricco di sbocchi e opportunità ed è al centro dell’agenda economica del nostro Paese.

Uno scenario dinamico e ricco di sfide per l’Italia, dove profili manageriali con una formazione mirata in grado di cogliere le nuove opportunità di business offerte dal Far East sono sempre più richiesti e necessari, tanto per l’attività di promozione commerciale del Made in Italy, quanto per prendere le redini di questo progetto di infrastrutture volto a connettere Asia ed Europa, passando dall’Africa.

“Se hai passione per le culture orientali e vuoi acquisire professionalità e strumenti per avere un ruolo cruciale nei processi di internazionalizzazione delle imprese in questi mercati, il Master in Gestione d’impresa con indirizzo Mercati Asiatici è la chiave per fare un salto di qualità” – spiega il Direttore Scientifico Angelo Manaresi.



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