Dialoghi. Sylvain Querne

Febbraio 16, 2017

Una ventina d’anni d’esperienza nel marketing fanno di Sylvain Querne un manager versatile, capace di operare in aziende e settori diversi tenendo sempre saldo il timone. Il suo approdo a Facebook Italia rappresenta la volontà della società statunitense di definire in modo chiaro il perimetro della piattaforma come strumento di business. A Querne abbiamo chiesto come nasce e avviene questo cambiamento.

Da luogo di socializzazione a strumento di business. Quali sono stati i passi di questa trasformazione?

Più che di trasformazione si tratta di un’evoluzione. Facebook non è nato per essere un’azienda ma con uno scopo totalmente diverso da ciò che è poi diventato. La bravura da parte dell’azienda è stata quella di rendersi conto delle potenzialità di questo strumento: la missione di Facebook è quella di dare alla gente il potere di condividere e rendere il mondo più aperto e connesso. Tutto il management, a partire da Zuckerberg, è riuscito a mettere assieme un team che ha cambiato il modo di comunicare a livello globale

Aziende, agenzie e centri media sono imprescindibili?

Facebook si inserisce all’interno di un ecosistema. Ci sono gli utenti e ci sono le aziende che ci permettono di monetizzare e investire nello sviluppo. L’ecosistema delle aziende viene mosso dal marketing. Noi lavoriamo con tutti i player dell’ecosistema del marketing: i clienti, le aziende che investono per vendere i loro prodotti, le agenzie media che supportano questi clienti nel definire la strategia migliore e il piano media ideale per rispondere agli obiettivi di business. Infine ci sono le agenzie creative, quelle che danno l’idea per una buona comunicazione e che contribuiscono all’immagine di Facebook. È fondamentale essere sempre allineati con tutti questi attori.

Un’azienda così complessa come Facebook presuppone una formazione approfondita dei suoi collaboratori. Quali sono i ruoli chiave?

Facebook ricerca persone pronte a imparare, ma anche a sbagliare. Sbagliare non è un problema finché si ha voglia di imparare dagli errori. Essendo molto visibili, il nostro interesse, soprattutto in Europa, è di gestire la piattaforma di marketing. Cerchiamo quindi persone che abbiano una grande passione per l’industria dei social media, anche a livello internazionale. Persone con grandi capacità creative, conoscenze approfondite di marketing, oppure ottime competenze analitiche per aiutare i clienti a misurare correttamente i risultati delle loro campagne. Ci poniamo come specialisti che aiutano le aziende ad individuare e valorizzare gli aspetti per loro più importanti, quindi è fondamentale sapersi relazionare con contesti estremamente dinamici e complessi.

Quali strade si aprono nel futuro immediato per chi saprà gestire digital marketing &  communication?

Tutti devono avere una propensione al digital, poiché tutti i settori saranno toccati dalla digital transformation. L’abbiamo visto nella musica, nei trasporti, nel turismo. Probabilmente cambieranno in questa direzione anche altre industrie che oggi forse non riusciamo a prevedere. Il digitale è uno strumento importante, ma bisogna prima di tutto conoscere il marketing. Se il digitale cambia il modo di fare le cose, va però ricordato che la fonte e la ragione delle azioni non cambiano. Ciò che rimane importante è comunicare con le persone, raccogliere dati, analizzarli e aiutare i nostri clienti a vendere di più. Bisogna che le aziende investano nelle competenze dei propri collaboratori e i professionisti devono aprirsi completamente al digitale.



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