My Story, Our Story: Giorgio Montanari

Dicembre 13, 2016

Gli Alumni di BBS si raccontano: il prima, il dopo e i ricordi della vita da studente, per una storia di sé e della propria esperienza professionale, per una storia della nostra Community. Protagonista del XVIII episodio è Giorgio Montanari, CIO Beghelli S.p.A. EMBA XI.

La soundtrack scelta da Giorgio è “Seven Minute Mind”, di The Bad Plus.

Ouverture
“Durante il master in BBS conciliavo il lavoro in azienda con lo studio e trovare la giusta concentrazione dopo intere giornate frenetiche non era semplice. La musica, jazz soprattutto, mi aiutava a entrare nella materia. Era un’esperienza immersiva che riusciva a sostenermi dalla fatica stimolando la curiosità”. Ciò che Giorgio non dice è che il brano indicato come fonte di ispirazione è quanto di più geometrico, spigoloso e irregolare si possa trovare sul mercato musicale. Che sia un indizio?

The story so far
Giorgio è romagnolo. Di Alfonsine. Provincia di Ravenna ma romagnolo di frontiera, al confine con Argenta, Ferrara. Orgogliosamente romagnolo. Ma non ha esitato un attimo nel trasferirsi a Bologna. Un tradimento fatto per la ragione più importante: l’amore. “Ho studiato a Ravenna, come ragioniere programmatore. Poi all’Università di Bologna, Scienze Statistiche. Un anno di Erasmus a Madrid e corsi specialistici in Digital Transformation a Milano, a Bologna non se ne trovavano. Infine l’iscrizione all’EMBA nel 2012.” In quattro righe il percorso di formazione di una vita. Ma la storia professionale di Giorgio è molto più complessa, ricca di aspetti tecnici e soprattutto umani.

Assunzioni a palate
Giorgio si è laureato in scienze statistiche ed economiche in un periodo in cui le tecnologie erano in una fase esplosiva. “Si approssimava l’anno 2000 e il cambiamento dalla Lira all’Euro, le aziende avevano necessità di adeguare le tecnologie. Fu un periodo di assunzioni “a palate” per chi aveva competenze nell’IT. I colloqui erano dei proforma.” Poi, passata l’urgenza, ci fu un’inversione di tendenza. “Dal 2002 smaltiti i progetti post Euro c’è stato un declino vertiginoso di progetti informatici. I preventivi dei professionisti sono calati vertiginosamente.” Giorgio è testimone diretto di questo cambiamento, ma non ne è coinvolto. “Avevo terminato la mia attività di consulente a Ravenna alla fine del 2000. Nel 2002 ero già in Beghelli come dipendente. Questo tipo di “sofferenza” professionale l’ho vista dentro l’azienda, dove il ruolo di manager della pianificazione delle risorse d’impresa (ERP) andava perdendo importanza.” Poi all’improvviso una serie di vicende personali che creano una sorta di buco nero nella vita di Giorgio.
Inizia una nuova fase, delicata, di ricostruzione del proprio percorso esistenziale.

La Ricostruzione
L’azienda dà fiducia a Giorgio. E lui ripaga l’azienda rivelandosi prezioso in progetti e situazioni dove risolve problemi ed emergenze. Rilancia la sua carriera ritrovando la forza di un tempo. Project manager, IT application manager e infine CIO. Questi job title sono il segnale della ripresa di un percorso lineare. CIO: “E’ il manager che sovrintende le strategie e l’esecuzione dei progetti riguardanti i sistemi informativi del gruppo. L’ambito in Beghelli è internazionale, ci stiamo allargando.” Giorgio infatti sta scrivendo policy per tutte le strutture IT che hanno nelle sedi estere. All’inizio del suo percorso in Beghelli, mentre una generazione di consulenti di sistemi informatici si confronta con la crisi, Giorgio si trova in un contesto aziendale che si muove verso nuove direzioni tecnologiche. “Significava la possibilità di proporre e realizzare progetti. Ma tenendo la barra su un concetto: è difficile distinguere e riconoscere le tecnologie vincenti. Il pericolo è di fare progetti dove non c’è vero valore aggiunto o peggio di non riconoscere quelli giusti e perdere la competizione.” Ora Giorgio, più che eseguire, analizza, propone e gestisce. “Mi relaziono con le tecnologie in modo molto critico. Le devo guardare, anche discutendo animatamente con i system integrator. Quando tentano di convincermi che mi stanno proponendo la tecnologia che salverà il mondo devo capire se è una strada che porterà effettivamente da qualche parte. Altre volte interrompo: non ho capito davvero cosa intendi ma prova ad andare avanti lo stesso”. Il pericolo facendo tecnologia, spiega Giorgio, è di rimanere invischiati nel contesto. “Capita di rimanere talmente nella problematica da non vederne i contorni. Devi allontanarti per capire cosa fai; da lontano rimetti a fuoco la vista.” E a fornire nuove lenti a Giorgio sarà l’esperienza in BBS.

Perché BBS
“A 17 anni, frequentando ragioneria, le dinamiche aziendali mi parevano noiose. O forse lo erano i professori.” Rimotivarsi è la parola chiave secondo Giorgio. “Competenze dei docenti, testimonianze, workshop. Frequentare il master in BBS mi ha dato una grande energia.” Giorgio termina i corsi con in mente una quindicina di nuovi progetti che avevano un valore pronto e concreto per la azienda in cui lavora. “Molti li ho realizzati e già portati a termine e credo di avere ottenuto un grande risultato per me e per l’azienda stessa.” La proposta formativa del master gli permette di avere una visione complessiva dell’idea, dall’analisi fino alla gestione del budget e dei flussi di cassa. “Ho appreso sufficienti strumenti per venire a capo di problematiche nuove. Ma soprattutto è nato in me un interesse per il “sistema” business che non mi aspettavo. Ho percepito qualcosa che non credevo esistesse, una “bellezza” delle dinamiche che va ben oltre ciò che è in grado di esprimere il prodotto”

Un consiglio a uno studente
“Ci vuole tanto impegno perché non è semplice lavorare e frequentare il master. Ma vieni ripagato quando ti accorgi del tuo cambiamento a livello personale, non solo professionale.” Giorgio si è stampato tutti i moduli, esame per esame, per rispolverare le cose imparate. “I concetti di business restano validi nel tempo. Qualcuno li chiama “la cassetta degli attrezzi”, perchè si tratta di competenze da cui attingere in qualunque momento e voglio poterle consultare al momento opportuno”. Credo proprio che da qui fino alla fine della mia carriera lavorativa mi forniranno basi, metodo, idee.” Giorgio suggerisce anche di continuare a seguire la community BBS e tutto quanto viene proposto a chi ne fa parte. “Partecipare agli incontri organizzati nella Scuola aiuta a tenere vivo l’interesse, la vitalità, a mantenersi aggiornati. Prendere il diploma e voltare pagina è un errore. Ora riesco a gestire meglio quel senso di panico che colpisce l’azienda nelle emergenze lavorative”. E’, si direbbe, la stessa tranquillità e profondità che Giorgio ha imparato nelle sue serate di studio con la musica jazz in sottofondo.

 


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