L’impatto dell’impresa sulla società

Novembre 29, 2016

Si è svolto in Aula Magna Santa Lucia, l’evento organizzato da BBS, Impronta Etica, La Repubblica A&F, in collaborazione con Fondazione Isabella Seràgnoli, United Nations Foundation, Nomisma e Unindustria Bologna

Davanti ad una platea di oltre 1000 studenti, manager, professionisti del settore, 26 relatori, provenienti dall’ambito politico, universitario e imprenditoriale, a rotazione suddivisi in 4 panel, hanno affrontato i nuovi paradigmi della Corporate Social Responsibility. 

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“Ogni anno cerchiamo di sostenere studenti con borse di studio e prestiti sull’onore, ma la vera responsabilità è mantenere ciò che viene promesso” Apre così il discorso di benvenuto della giornata Max Bergami, Dean BBS.
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Nei diversi panel sono emersi molti spunti interessanti, arricchendosi di volta in volta di nuovi elementi e punti di vista.

E’ il caso del ruolo delle amministrazioni pubbliche, tema affrontato nel primo panel da Gianluca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che ha ricordato il ruolo di Bologna che nel 2017 sarà sede della riunione del G7 sui temi ambientali. “Bologna ha tutte le carte in regola per diventare la capitale dell’ecologia. Abbiamo CINECA, CNR, una prestigiosa Università” ha ribadito il ministro all’ambiente. “I Big Data passano da qui. E con i ministri del G7 chiamati a parlare dell’economia circolare e dell’ambiente vedremo come utilizzarli al meglio in un’ottica di coinvolgimento delle Università più importanti di ogni paese membro del Gruppo, con il prezioso contributo di BBS.” A seguire Alberto Vacchi, Presidente di Unindustria Bologna, è entrato nel vivo del tema “La visione del business pragmatico, categoria ormai sorpassata, è efficace ma solo nel breve periodo. Ma ci sono conseguenze nelle scelte basate solo sul profitto. La CSR ha efficacia solo se è coordinata. Bisogna lavorare assieme sull’aggregazione di progetti per armonizzare le finalità e l’impatto positivo sulla società.” In collegamento video Mariana Mazzucato, Professor in the Economics of Innovation alla University of Sussex, ha concluso con la necessità di creare accordi utili fra privato e amministrazioni pubbliche. “Manca un ecosistema che metta insieme in modo equilibrato le ricerche pubbliche e le necessità delle aziende” e rivolgendosi agli studenti “Dovete riempire un vuoto: se volete la crescita dell’economia dovete diventare parte attiva nella negoziazione fra privato e pubblico.”
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L’approccio imprenditoriale è stato approfondito da Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo, sostenendo che se un’azienda della filiera agroalimentare ha per definizione un pesante impatto sull’ambiente, tutti i soci della cooperativa devono essere consapevoli dei problemi e partecipi nella scelta di quale direzione prendere per migliorare la sostenibilità. A seguire Angelo Failla, Direttore della Fondazione IBM Italia, ha ribadito l’importanza dello sviluppo internazionale del concetto di CSR. “La filantropia va ripensata in un sistema integrato che comprende innovazione, terzo settore, competenze distintive, diversità e digital transformation. Tutti aspetti attuali che possono contribuire a migliorare l’impatto sulla società.” “Su 7,4 miliardi di persone 1,2 non hanno accesso all’energia, un altro miliardo è allacciato a reti non affidabili, oltre 3 miliardi usano biomassa naturale per scaldarsi e cucinare.” Questi i dati forniti da Roberto Cimino, R&D planning and Technology Scenarios, VP in Eni, che ha ricordato come l’energia stessa, il suo accesso e utilizzo, siano di per sé elemento sociale. “Sappiamo che dobbiamo contenere l’emissione dei gas serra, ma anche aumentare l’efficienza.” Per Nathalie Dompé Head of Corporate Social Responsibility, Dompé Farmaceutici “Un progetto deve essere sostenibile alla base. Ma deve avere coerenza, rispettare l’identità dell’azienda”, Francesca Pasinelli General Manager Fondazione Telethon, ha ricordato il lavoro complesso e incessante del fund raising a favore di progetti mirati ed efficaci, mentre Michele Pontecorvo, Head of Communication and CSR di Ferrarelle, ha ricordato quanto l’azienda partenopea sta facendo nel conciliare la produzione di un bene essenziale come l’acqua con l’attenzione per l’ecologia. La testimonianza di Francesco Facchinetti, CoFounder NewCo Management, ha sottolineato, in modo divertente, con quale spirito si debba affrontare il cambiamento. “Prima di tutto, nessuna paura” nel prendersi la responsabilità di essere noi stessi che siamo i primi agenti del cambiamento. Improntato sulla franchezza l’ultimo intervento di Eugenio Sidoli, CEO di Philip Morris Italia “Abbiamo lo stigma di una azienda che nuoce ai suoi consumatori. Utilizzando l’innovazione abbiamo sostituito la combustione della sigaretta con un sistema di riscaldamento che annulla i danni all’organismo”. Cambiando quindi il paradigma del prodotto e invertendo la tendenza si è trovato un buon compromesso sociale.
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Il terzo panel ha visto come protagonista il territorio locale e gli obiettivi di sviluppo sostenibile con l’intervento dell’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Bologna Matteo Lepore. “Il bilancio delle pubbliche amministrazioni non può prescindere dal rapporto diretto coi cittadini. I Social servono per interagire con la comunità. Mercato e istituzioni vanno in direzioni contrarie. Bisogna perciò tenere unita la comunità attorno a un’agenda ben precisa.” A seguire Pierluigi Stefanini Presidente del Gruppo Unipol “Dobbiamo lavorare con le piccole e medie imprese per aiutarle a ridurre il rischio di impatto ambientale” e il Magnifico Rettore Francesco Ubertini “L’Università ha un ruolo molto importante nel cambiamento e quindi una grande responsabilità. Formazione e Ricerca hanno un impatto diretto sulla società, e perciò Il punto di partenza sono gli studenti”. A concludere la tavola rotonda le parole di Stefano Venier, AD del Gruppo Hera. “Hera dal 2007 ha messo come questione centrale quella della sostenibilità. L’economia circolare non è fatta solo dal percorso degli oggetti, ma anche dal loro riuso. Dobbiamo incrementare l’educazione ambientale e ridurre i consumi del 5%”.
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Dopo il collegamento video con Romano Prodi per un’intervista sugli obiettivi di crescita sostenibile, etica e responsabilità dell’impresa è partito il quarto panel.

Ancora risposte per affrontare globalmente le responsabilità di un sistema che rischia il collasso nella sessione conclusiva coordinata dal direttore di Repubblica Mario Calabresi. Il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha sottolineato come le nuove abitudini dei consumatori, che hanno cominciato a controllare e scegliere i prodotti in base al loro impatto, sia un’importante cambiamento al quale la politica e l’imprenditoria devono rispondere rendendo disponibili le informazioni su filiera e rintracciabilità. Rob Hamer, VP R&D, Discover Foods and Director di Unilever, ha indicato gli obiettivi della multinazionale. “Entro il 2020 dobbiamo risparmiare di un punto percentuale l’utilizzo dell’acqua e arrivare a -29% di rifiuti. Il cambiamento deve passare anche dalle abitudini individuali della collettività.” Aaron Sherinian, Chief Communication and Marketing Officer, UN Foundation ha indicato invece nel 2030 il termine scelto dalle Nazioni Unite per colmare in via definitiva gap importanti come i diritti di genere, di istruzione, di accesso ai beni fondamentali, indicando nell’uso consapevole del web lo strumento per “essere editori di sé stessi, tralasciando l’atteggiamento polemico e adottandone uno utile e costruttivo, in controtendenza rispetto a quanto stanno facendo i media.” A chiudere il panel le parole di Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna “L’etica sembra un’appendice faticosa, contraria alla logica di sviluppo e di mercato. Ma etica ed economia collimano. Produrre eticamente vuole dire dare una svolta all’azienda importante e conveniente”.
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“E’ stato un pomeriggio denso di riflessioni e ispirazioni che ci portiamo a casa” le parole di uno studente di BBS. Soprattutto le ultime parole conclusive di Max Bergami “Sostenibilità e Responsabilità sono due parti inscindibili“.
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